Al via dal 1° marzo 2017 l’operazione introdotta con la Legge di Bilancio 2017 che prevede che il nuovo scontrino fiscale sia munito di un codice emesso direttamente al momento dell’acquisto. Gli scontrini di circa 2,8 milioni di imprese sul territorio nazionale si trasformeranno, quindi, in scontrini “parlanti” -come ad esempio quelli delle farmacie- e conterranno il codice fiscale dell’acquirente. L’iniziativa nasce dallo studio condotto sulla propensione al gioco degli italiani che ha dimostrato che nel 2016 i cittadini del “bel Paese” hanno speso 95 miliardi in giochi e lotterie. Un valore non da poco se si considera che nello stesso anno per la nutrizione ne sono stati spesi 135. E’ proprio partendo da questi dati che il legislatore ha visto nell’abbinamento lotteria-scontrino fiscale un modo per spingere i consumatori ad esigere al momento dell’acquisto lo scontrino, così da favorire l’emersione di una parte di economia sommersa e nel contempo agevolare la ripresa dei consumi.
A circa un mese dall’entrata in vigore della sperimentazione (inizialmente prevista per il 2018) non sono ancora stati forniti dettagli in merito e soprattutto un regolamento. Occorrerà quindi aspettare qualche altro giorno per conoscere il numero dei premi in palio, la tipologia, le modalità di attribuzione e gli eventuali limiti di spesa perché lo scontrino sia valido per la partecipazione alla lotteria. Unico dato diffuso è che per quest’anno la lotteria si riferirà unicamente agli acquisti di beni o servizi “fuori dall’esercizio dall’attività di impresa, arte o professione effettuati da persone fisiche residenti in Italia”.
Per concludere il legislatore ci ha tenuto a sottolineare che è prevista una corsia preferenziale per chi dovesse provvedere al pagamento di quanto acquistato mediante moneta elettronica (bancomat o carta di credito) attribuendo a queste modalità di pagamento un coefficiente pari al 20% in più di successo rispetto ai contanti.