Uno sportello straordinario per ascoltare i bisogni dei senzatetto. Attivo nella giornata di oggi, 18 gennaio, il punto di ascolto è collocato nell’ufficio Immigrazione dell’assessorato al Welfare in piazza Chiurlia. All’appello hanno risposto tutti gli enti comunali che gestiscono l’accoglienza dei senza fissa dimora e delle persone in difficoltà, che hanno avvisato i loro ospiti della possibilità di segnalare le proprie esigenze. A recarsi presso lo sportello straordinario dell’ufficio immigrazione sono stati in 28, 7 italiani e 21 migranti, nella sola mattinata di oggi.
Il piano di accoglienza
Dato il significativo calo di temperature delle ultime settimane, la rete cittadina del welfare ha potenziato i dormitori pubblici – aprendo anche uno spazio in Fiera del Levante – per accogliere quanta più gente possibile durante il grande freddo barese.
“Finita l’emergenza meteorologica e in vista della chiusura del padiglione in Fiera – commenta l’assessore al Welfare Francesca Bottalico – è importante ascoltare e comprendere i bisogni e le storie delle persone che sono state accolte in via straordinaria negli spazi predisposti, per capire se intendano restare in città o tornare, magari, nelle città di provenienza o nelle sistemazioni individuate in precedenza”.
Sta per concludersi, intanto, il bando sull’accoglienza diffusa che permetterà di accogliere 150 persone in più, oltre alle 300 attuali. In progetto anche una collaborazione con l’Asl per garantire assistenza sanitaria agli ospiti delle strutture d’accoglienza.
“Non possiamo dimenticare – conclude la Bottalico – che chi soffre di patologie particolari può rappresentare un pericolo per gli altri ospiti delle strutture. Stiamo cercando di predisporre un piano articolato per un contrasto più efficace alle nuove povertà, e questo non può prescindere da una conoscenza più approfondita del contesto cittadino, che tenga conto della complessità dei bisogni rilevati sul territorio. Inoltre, grazie alla possibilità di concedere la residenza, in linea con il regolamento redatto in rete con l’anagrafe e in collaborazione con la rete delle associazioni e del privato sociale, sarà possibile individuare le risorse e attivare la copertura socio-sanitaria per tutti”