Chi possiede un cane sicuramente ha l’abitudine di parlargli e questo è senza dubbio di aiuto nel rapporto e nella crescita del nostro amico a quattro zampe. Certo, capita a volte, mentre siamo a passeggio con il nostro cane e “parlandogli” promettendo un’ottima pappa dopo la passeggiata, che possa salire un velo di vergogna se contestualmente, un estraneo incrocia il nostro passo e nota tale comportamento. Niente di più sbagliato.
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Da uno studio condotto a Budapest mediante l’ausilio delle risonanze magnetiche, si è dimostrato che il cervello dei cani risponde alle voci allo stesso modo degli esseri umani. In particolare entrambi utilizzano la stessa area cerebrale per elaborare il significato emotivo di taluni discorsi. Questo spiegherebbe la sensazione di molti proprietari di cani di essere compresi dai propri amici a quattro zampe quando si fa loro un “discorso”. Questo, unito alla capacità di molte razze canine di poter memorizzare un elevato numero di vocabolari legato ad oggetti o azioni, facilita senza dubbio la comunicazione.
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C’è inoltre un’abitudine, più radicata nelle donne, di rivolgersi al cane come fosse un bambino. L’uso delle “vocine”, tipico del “baby talk” utilizzato con i bambini durante la lallazione, non è affatto un’abitudine sciocca, anzi. Uno studio condotto da psicologi e etologi della City University di New York e dall’Università di Lione a Saint-Etienne, ha dimostrato che scandire bene le parole, usando un tono di voce più acuto o con una piacevole cantilena, aiuterebbe a catturare l’attenzione soprattutto del cucciolo e a meglio predisporlo al gioco. Lo stesso tono di voce utilizzato, invece, con cani più adulti non produrrebbe la stessa reazione euforica e questo -probabilmente ma non accertato- sarebbe dovuto al fatto che i cani più maturi prestano maggiore attenzione alla gestualità e ai toni di voce più familiari.
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Sarebbe dunque, estremamente funzionale l’uso di un registro vocale “proprio da bambini” con i cani più piccoli, poiché garantirebbe un legame più empatico e come accade con bambini in cui, questo tipo di intonazione facilita l’apprendimento del linguaggio, anche con i cani l’attività celebrale, risulterebbe maggiormente stimolata.