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Bari, Bibart chiude in bellezza: Tode e Grasso in Vallisa premiano gli artisti vincitori

Pubblicato da: Francesca Romana Torre | Mer, 22 Marzo 2023 - 15:04
Bibart

Bilancio positivo per Bibart, la prima biennale d’arte contemporanea di Bari. Ben 13 mila i visitatori che dal 15 dicembre al 15 gennaio hanno partecipato alle mostre sparse nel centro storico: tra questi, numerosi studenti e i giovani della Commissione Italiana per l’Unesco, che, come volontari, hanno fatto accoglienza alle diverse sedi espositive, dal succorpo della Cattedrale alle chiese di Santa Teresa dei Maschi, Sant’Anna, San Gaetano e del Gesù, passando da palazzo Gironda, auditorium La Vallisa e dal museo Diocesano.

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Una grande scommessa, un progetto nato da un’idea di Vallisa Cultura Onlus e Federico II Eventi, due associazioni culturali storicamente attive sul territorio pugliese, che in questo modo si sono proposte di aprire le porte ad un dialogo tra arte antica e contemporanea, trasformando le chiese, spesso chiuse, in luoghi di esposizione e confronto.

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“Bibart ha riportato l’arte tra la gente. Negli ultimi tempi l’arte contemporanea è diventata schiava del concetto che sia destinata a pochi eletti. Non è così. –  ha dichiarato Giorgio Grasso, critico d’arte, stretto collaboratore di Vittorio Sgarbi e curatore anche della prossima Biennale di Venezia – L’arte trova la sua essenza nell’incontro con il pubblico. I 150 artisti che hanno partecipato a questa prima Biennale a Bari non sono un numero indifferente. Le biennali spesso scelgono uno o al massimo due nomi per rappresentare una nazione, io questo lo trovo ingiusto e poco democratico. L’arte non è per pochi, l’arte è popolare e soprattutto è bellezza che colpisce al cuore.”

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Alla cerimonia di premiazione assieme a Giorgio Grasso c’erano anche Wiliam Tode, ultimo esponente del neorealismo italiano a cui Bibart ha dedicato una mostra monografica nella chiesa Del Gesù, e Miguel Gomez, direttore artistico Bibart, oltre che video e body artist.

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“Siamo contenti della partecipazione e dell’interesse che Bibart ha registrato – ha annunciato Gomez – abbiamo avuto visitatori da tutta la regione e anche da Campania e Basilicata. Posso dichiarare con orgoglio che il 60 per cento del pubblico era formato da giovani e studenti”.

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La commissione scientifica e critica – composta da William Tode, Giorgio Grasso e Miguel Gomez – ha proclamato, nella cerimonia di premiazione che ha avuto luogo il 15 gennaio nell’auditorium La vallisa, i vincitori della prima biennale di Bari. Per la sezione pittura, si è distinto Antonio Calabrese di Benevento, accompagnato dalla barese Arcangela di Fede per la sezione grafica che si è aggiudicata anche il premio della critica. Per la pittura, invece, il premio della critica è andato all’armeno Artur Hovhannisyan.

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La giuria dei giornalisti (di cui hanno fatto parte Antonella Gaeta, Gianfranco Moscatelli, Maria Grazia Rongo, Angelo Rossano e Francesco Tatarella) ha premiato- per la pittura – Ezio Bordet (Aosta), Nilde Mastrosimone de Troyli (Policoro), Caterina Cannati-kataos (Canosa di Puglia), Mariam Nersisyan (Armenia) e Katsurayama Cida (Brasile) e – per la grafica – ancora una volta, Arcangela di Fede.

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Una giuria popolare ha scelto un proprio vincitore per ogni sede espositiva: per chi ha visitato la Vallisa il migliore pittore in esposizione è stato Artur Hovhannisyan e la migliore grafica Giusy Busco di Casamassima. A Santa Teresa dei Maschi, invece, ha trionfato Antonio Calabrese e alla Domus Milella Miranda Santoro (pittura) e  Anna Troyli (grafica).rnPer la sede San Gaetano premio ex aequo a Sabina Princigalli (Canosa di Puglia) e Daniela Sersale (Uruguay) e per il Succorpo della Cattedrale di San Sabino Germana Galdi (Roma).

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