Bando ai puristi della carta stampata: dal web arriva un nuovo modo di leggere i fumetti. Fondata da Jacopo Paliaga e French Carlomagno – di cui abbiamo già recensito il toccante Come quando eravamo piccoli – la piattaforma Wilder è un’etichetta indipendente che raccoglie le autoproduzioni di alcuni degli autori più interessanti del panorama fumettistico italiano degli ultimi tempi. A partire dal 10 gennaio, infatti, ogni martedì sarà caricato un nuovo capitolo di una delle quattro serie pilota pubblicate dal sito: ad aprire le danze, Australia di Leonardo Favia e Simone Di Meo, un’indagine ambientata in un 2055 distopico, reduce da guerra di classe di scala mondiale.
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Insieme alle nuove proposte, la prima stagione di Aqualung di Paliaga e Carlomagno, teen drama a tinte fantascientifiche, pubblicato dal 5 maggio 2015 sul sito www.coldcove.com (su cui è già disponibile la seconda stagione) e dal 29 settembre 2016 in formato cartaceo dalla Bao Publishing.
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Aqualung
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Cold Cove è uno di quei paesi della periferia americana in cui il tempo sembra essersi fermato. Qui, tra un pessimo cheeseburger e una passeggiata sulla spiaggia, vive la giovane Holly Greenberg, alle prese con un’adolescenza solitaria, all’ombra delle nuova relazione del padre Andy. Il passato che lega il padre alla figlia e alla defunta consorte, però, va al di là della semplice perdita, complicandosi di irresponsabili ricerche scientifiche e di futuristici laboratori sottomarini. Ad ereditare il disastroso lascito paterno e a rimediare agli errori degli adulti corrotti e senza scrupoli, rimane solo Holly, eroina senza macchia e senza paura, controparte fumettistica dei numerosi ragazzini coraggiosi che hanno reso il teen drama un genere cult della cinematografia degli anni Ottanta.
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La prima stagione di Aqualung procede spedita a colpi di click, che conducono il lettore da un capitolo a l’altro, rapidi e impazienti, soddisfando l’appetito di sviluppi e rivelazioni. La lettura, così appassionata, si ferma di tanto in tanto nella contemplazione delle belle tavole di Carlomagno che, a differenza del più riflessivo Come quando eravamo piccoli, esplodono in vorticose scene d’azione e in anatomie mostruose perfettamente riuscite.
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Ritroviamo il gusto della citazione e del’inquadratura filmica, che abbiamo già avuto modo di assaggiare nell’altra graphic novel. Interessante, ad esempio, il passaggio tra Holly e la sua matrigna Tessa che, attraverso un dettaglio – per così dire – “secondario”, evoca lo stacco da un ambiente e un personaggio all’altro.
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Da Die Hard a House of Cards, Paliaga non manca di rendere omaggio alle opere cult della sua storia, dialogando con il lettore in un intelligente gioco di citazioni che non si limitano a esibire conoscenza, ma concorrono all’azione dei personaggi, commentandola.
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Aqualung gioca con i cliché della fantascienza e ne esce vittorioso, grazie a uno studio dei dettagli – sia nei testi che nelle immagini – in grado di dare freschezza e nuova personalità al genere. Un’opera prima ben riuscita, per il duo artistico di Paliaga e Carlomagno, che mostra tutto potenziale espresso nelle iniziative successive di cui siamo i fortunati testimoni.
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