Nuova bufera su via Sparano. Dopo la rimozione delle palme e l’apertura del cantiere che trasformerà radicalmente la via principale del commercio cittadino in sei salotti a cielo aperto, l’opinione pubblica si è dedicata ai nuovi totem, spuntati per strada negli ultimi giorni.
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La polemica
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I totem introducono la mostra “Spàrano da Bari” che sarà affissa da lunedì 16 gennaio sui pannelli del cantiere. Oltre alla pioggia di critiche che questa iniziativa ha suscitato sui social, qualcuno ha affisso dei cartelli – ora rimossi – sui suddetti totem, invitando l’amministrazione a destinare diversamente le proprie risorse.
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Ma chi ha finanziato la mostra? Che cosa verrà esposto sui pannelli? Chi ha scelto tema e curatori? Per fare un po’ di chiarezza, abbiamo parlato con Luigi Bramato, della casa editrice barese LB, a cui è stata affidata la realizzazione della mostra “Sparàno da Bari”, che vedremo durante i lavori.
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“La prima incomprensione che vorrei chiarire è che la mostra non è stata realizzata con fondi comunali – esordisce Bramato – bensì a spese della ditta De Marco, che ha vinto la gara d’appalto per i lavori di restyling di via Sparano”.
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L’idea di realizzare una mostra documentaria sui pannelli del cantiere è stata di Michele Cuccovillo – responsabile della comunicazione della De Marco srl – che ha chiamato per la realizzazione la casa editrice LB, colpito da una sua recente pubblicazione dedicata proprio alla storia della famiglia medievale che ha dato il nome alla strada. In primavera, infatti, la LB di Bramato ha curato l’edizione del libro “Sparàno da Bari” di Francesco Quarto (che ha partecipato anche alla realizzazione della mostra) che racconta, attraverso una documentazione rara, la storia dei tre giudici Sparàno, vissuti a Bari tra XII e XIII secolo. Tra questi, il primo dei tre ebbe il merito di redigere le “Consuetudini baresi”, una costituzione ante litteram della nostra città. Il libro, portatore di un contributo inedito nella storiografia di Bari, ha avuto un certo successo, soprattutto tra i commercianti della strada e nelle scuole. Sui pannelli, dunque, saranno affissi dei testi che riassumeranno la storia di questi tre importanti personaggi, insieme a dei loro ritratti immaginati dall’illustratore Marzio Beato.
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Non solo storia antica, ma anche fotografie recenti mostreranno al pubblico com’era la via dello shopping nel secolo scorso: grazie ad alcune immagini selezionate tra il fondo Ficarelli conservato nell’Archivio di Stato e la collezione privata di Felice Giovine, sarà ricostruita una timeline dalla via Sparano che è stata, prima dell’imminente nuova trasformazione.
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“Noi speriamo – conclude Bramato – che la mostra svolga una doppia funzione, sia di divulgare la storia della città, sia di rendere più piacevole il passeggio in via Sparano nonostante il cantiere”.