Il rientro a scuola per gli studenti baresi è stato tutt’altro che semplice. In diversi istituti in città il sistema di riscaldamento è malfunzionante o non è stato acceso in tempo. Una situazione – insieme alle strade ghiacciate nella provincia – che ha portato studenti e docenti a decidere di prolungare per un giorno le vacanze natalizie.rnrnAule ghiacciaternrnChi ha deciso di frequentare le lezioni nonostante il freddo, ha dovuto fare i conti con ambienti che non erano riscaldati a dovere. Succede ad esempio al Majorana, dove negli scorsi giorni i termosifoni non sono stati accesi, anche se la colonnina di mercurio è scesa sotto lo zero in più di un’occasione. “Ho chiesto io stessa alla Città metropolitana di accendere prima il riscaldamento ed invece i termosifoni sono stati attivati solo stamattina intorno alle 7. Con il risultato che i ragazzi sono in classe con il piumino”. Stessa situazione al Giulio Cesare e al Marco Polo, dove il riscaldamento è stato attivato solo ieri, quando la città è stata colpita da una forte nevicata, e gli studenti si sono presentati in classe addirittura con le coperte. “Nessuno si aspettava una nevicata del genere ieri – spiega il preside Antonio Guida del Marco Polo -, ecco perché oggi ci troviamo al freddo e poco si può fare”.rnrnrnrnNon va meglio nelle strutture più vecchie, dove però i termosifoni sono stati attivati diversi giorni fa. Al Flacco ad esempio, come ci spiega la dirigente Anna Ruggiero, lo sono da quattro giorni, ma i vecchi infissi del palazzo a ridosso del lungomare fanno entrare molto vento e in più – come dichiarato in passato dagli studenti – i termosifoni in diverse aule non sono funzionanti. Stessa situazione allo Scacchi, dove durante le vacanze natalizie è stata ripristinata l’ala senza riscaldamento. “Eppure a causa dei soffitti alti e delle basse temperature – commenta il preside Magistrale – si sente il freddo, nonostante siano attivi i termosifoni almeno dal 4 gennaio. Ecco perché abbiamo fatto uscire gli studenti alle 13”. Stesso discorso per l’Euclide: “Il riscaldamento è stato acceso negli scorsi giorni – spiega la dirigente Prudenza Maffei – ma parliamo di un sistema realizzato negli anni ’80, quindi la dispersione del calore è molto elevata”. Alla schiera di istituti rimasti al freddo si aggiunge il Panetti, dove – come denuncia uno studente – i termosifoni sono stati attivati solo per una decina di minuti a partire dalle 11 e poi sono rimasti spenti, probabilmente per un malfunzionamento. “Ci hanno fatto uscire per risolvere la situazione alle 13 – ha commentato -, ma per tutta la mattinata abbiamo dovuto indossare i giubbotti, visto che non c’era altro modo di tenerci al caldo”. Ad uscire in anticipo fino a venerdì 13 gennaio sarà anche il liceo Marconi.rnrnAssenze tra docenti e professorirnrnIl timore di aule fredde e le strade impraticabili in città e in provincia hanno generato molto panico non solo tra studenti, ma anche nel corpo docenti. E ci sono casi, come al Marco Polo, in cui il 15 per cento di insegnanti e bidelli non sono presenti. Allo Scacchi sono 12 i docenti assenti su 100, “ecco perché in alcune ore i ragazzi – prosegue Magistrale – non fanno lezione, ma vengono semplicemente controllati dai bidelli: non abbiamo abbastanza supplenti a disposizione”. Molti dei docenti assenti, confermano i presidi, vengono dalla provincia, qualcuno anche da fuori regione e sono impossibilitati dall’ondata di neve a raggiungere l’istituto. Al Majorana, come spiega la dirigente Paola Petruzzelli, si arriva al 70 per cento di insegnanti assenti o arrivati in ritardo perché sulle strade si procede a passo d’uomo.rnrnA fare ritardo – o ad essere soppressi – sono però anche i bus dalla provincia. Ecco perché in alcuni istituti – come Marco Polo, Majorana ed Euclide – almeno la metà degli alunni sono assenti. “Principalmente sono ragazzi – spiega Giovanna Piacente, che dirige l’istituto Giulio Cesare – che vengono da fuori Bari, dove la situazione meteorologica è peggiore. Ecco perché da noi più di un terzo degli alunni sono assenti”. In mattinata il sindaco Decaro ha effettuato dei sopralluoghi in diversi istituti baresi per controllare lui stesso la situazione, dopo aver scelto ieri sera di tenere aperte le scuole. Una decisione non apprezzata dall’Unione degli studenti, che ha lanciato la campagna mediatica di protesta “Andare a scuola con la borsa dell’acqua calda” perché “è assurda – spiega il coordinatore barese dell’Uds Davide Lavermicocca – e irresponsabile la decisione del Comune di Bari di tenere aperte le scuole nei giorni in cui è previsto un peggioramento drastico delle temperature”. Alla protesta si sono aggiunti diversi collettivi studenteschi, come “La corrente” del liceo classico Flacco.rnrnLa situazione negli istituti comunali rnrnNelle scuole comunali dell’infanzia ed elementari comunali il riscaldamento ha funzionato per tutta la giornata, come spiegato dall’assessore alle Politiche educative Paola Romano. “Gli unici problemi con il riscaldamento – prosegue – li abbiamo avuti nel plesso Cirielli dell’istituto comprensivo Falcone Borsellino e nel plesso La Nave dell’istituto comprensivo Don Milani, entrambi al San Paolo”. “Tutte situazioni – conclude l’assessore – che abbiamo risolto in giornata, così come quella del riscaldamento sul pavimento del nido nel quartiere Stanic, dove comunque erano in funzione i termoconvettori e, di conseguenza, i bambini erano al caldo”.rnrnLa risposta della Città metropolitanarnrnSulle situazioni di disagio si è espresso il consigliere metropolitano delegato all’Edilizia scolastica Vito Lacoppola, che ha voluto rassicurare docenti e personale amministrativo del Majorana: “Il sistema di riscaldamento funziona, i termosifoni sono stati acquistati solo 4 anni fa e poi distrutti da ignoti, ecco perché le aule sono al momento al freddo. Contiamo comunque di fornire nuovi termoconvettori all’istituto entro massimo 15 giorni”.rnrn”Per il resto – ha proseguito – tutti gli impianti termici degli istituti secondari a Bari hanno funzionato regolarmente e sono stati accesi per metà giornata negli ultimi quattro giorni. Per cui riteniamo la situazione sufficientemente agibile compatibilmente con l’eccezionale ondata di gelo”. Per il consigliere quello che sta avvenendo in queste ore è solo il risultato di una psicosi generale. “In mattinata – ha raccontato per supportare la tesi – sono stato chiamato dall’istituto Santarella perché lamentavano della presenza di ghiaccio sulle scale. Peccato che una volta arrivato lì ho scoperto che era solo sale grosso”.rnrn
Bari, rientro a scuola da incubo: aule gelide e lezioni in cappotto. Manca anche il personale
Pubblicato da: Natale Cassano | Mer, 22 Marzo 2023 - 14:56
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