La Illumination Entertainment torna nei cinema. Dopo il successo del brand giallo dei Minions e il rocambolesco viaggio nei bassifondi di New York raccontato in Pets, Chris Meledandri lancia una nuova proposta al pubblico. Con Sing, arriva sullo schermo il mondo dei talent show musicali, stemperato dall’ironia del cinema d’animazione.
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Da Esopo a Orwell, passando per Zootropolis
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Protagonisti della vicenda, un folto gruppo di animali di ogni specie e provenienza accomunati da un grande talento musicale e da una forte passione per lo spettacolo: Buster Moon, il koala impresario teatrale, il gorilla Johnny, figlio della malavita locale, la punk porcospina Ash, la maialina Rosita, supermamma stressata, il topo bulletto Mike diplomato alla Lyncoln School of Music e la timida ma esplosiva Meena, una giovane elefantessa. Insieme ad altrettanti personaggi secondari – tra cui la decrepita iguana Miss Crawly e la spalla di Buster, la pecora Eddie – questo zoo musicale mette a ferro e fuoco il palcoscenico del Moon Theather per far riscoprire a tutta la città (e a noi) l’importanza delle proprie passioni e dei propri sogni.
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Da sempre, nella narrativa dedicata all’infanzia – e non solo, se consideriamo quel capolavoro di Animal Farm di George Orwell – ci si è avvalsi degli animali per impersonare gli archetipi della personalità umana. Sing, così come il più complesso, raffinato e profondo Zootropolis (2016), si inserisce in questa ricchissima tradizione proponendo personaggi accattivanti che, per analogia o per contrasto, rappresentano la tipicità dell’uomo qualunque che grazie a un grande cuore e a un grande palcoscenico può dimostrare di essere speciale. Ash la porcospina, per esempio, è un’adolescente insicura e scorbutica che protegge la propria intimità con gli aculei e il sarcasmo, mentre il topo Mike, irascibile e presuntuoso, compensa le sue minuscole proporzioni con un ego spropositato e Meena – l’ingombrante elefantessa – è talmente timida da confondersi tra le quinte e diventare invisibile.
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Il meglio per tutti, tutti per il meglio
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Con una colonna sonora che strizza l’occhio sia alle nuove hit della musica pop sia ai classici del genere e con coreografie che giocano con le buffe fisicità dei protagonisti, Sing è un film godibile che non mancherà di strappare più di un sorriso anche agli spettatori più grandi. Nonostante non tocchi vette liriche particolarmente alte, il film – scritto e diretto dalla firma di Guida galattica per autostoppisti Garth Jennings – è portatore di un messaggio importante, come ogni favola che si rispetti. I pelosi personaggi riescono, tutti, a emanciparsi da delle vite mediocri sviluppando il proprio potenziale e lavorando come una squadra, senza lasciarsi deviare dalla competitività esasperata che gli show televisivi (e non solo) rischiano di insegnare ai più giovani. Il meglio per tutti, tutti per il meglio, insomma, con la carica di positività e la spensieratezza che, ormai, troviamo solo nei film d’animazione.
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