I due istituti di credito hanno messo a punto un piano –con l’aiuto del fondo Atlante proprietario di entrambe- utile a rimborsare il 15% (voci di corridoio) del valore dell’azione all’atto d’acquisto. L’ammontare dello stanziamento per i rimborsi ammonterebbe complessivamente a circa 600 milioni e hanno stabilito la sua presentazione per Lunedì. Tale operazione sembrerebbe un passo in avanti da parte delle due banche, necessario per riacquistare credibilità sul territorio e poter quindi sperare in un futuro più florido in termini di raccolta della clientela e di raccolta fondi. Gli azionisti interessati sono circa 175.000 e cioè circa il 90% dei soci delle due banche e sono stati “selezionati” tra gli azionisti maggiormente penalizzati.
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Le associazioni dei consumatori hanno già definito l’offerta non ricevibile e minacciato battaglie, nel frattempo però i due gruppi hanno fatto sapere che affiancheranno a questi rimborsi altre offerte commerciali a condizioni favorevoli, utili a non perdere clienti e a spingere gli stessi verso altri investimenti.
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E’ utile specificare che questi “rimborsi parziali” potranno essere effettivamente erogati solo se l’80% dei 175.000 soci selezionati aderiranno all’iniziativa, nonché se le seguenti condizioni verranno rispettate:
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- mantenimento del conto corrente (non obbligatorio)
- rinuncia a contenziosi legali da parte degli aderenti
- rinuncia al ricorso all’arbitrato della Consob (in avvio il 9 Gennaio)
- accettazione entro 3 mesi dalla presentazione del piano
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