Passione, aggregazione, inclusione: il calcio, per l’Ideale Bari, è molto più dei novanta minuti sul campo da gioco. Allo “Stuart” di Madonnella, si è svolto nel pomeriggio del 28 dicembre un dibattito, per discutere sulla storia del calcio popolare italiano e confrontarsi tra realtà vicine. Durante l’incontro sono intervenuti il giornalista Matteo Falcone, lo scrittore Peppe Milazzo e Antonio Carparelli dell’associazione “Il Fasano siamo noi”. Nel corso della serata sono stati venduti i calendari dell’Ideale, il cui ricavato sarà devoluto all’associazione “Forza Valeria” per sostenere Valeria Sciacovelli, resa paraplegica da un incidente stradale.
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Una serata all’insegna del romanticismo ultras, quella di ieri allo Stuart, che da convegno formale si è rapidamente trasformata in una chiacchierata amichevole tra appassionati. Maestri di cerimonie: i tifosi dell’Ideale Bari, che da ormai cinque anni hanno detto di no al calcio moderno e si riuniscono ogni domenica sugli spalti del Lovero di Palese per sostenere la squadra barese di seconda categoria.
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La filosofia ultras nel calcio popolare
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Numerose sono state le questioni su cui relatori e pubblico si sono interrogati nel corso del’incontro, dal peso politico delle realtà da cui proviene parte della curva, alla repressione negli stadi a danno dei tifosi, fino alle responsabilità educative e sociali delle scuole calcio per i più giovani. Diverse e sostanziali le differenze che caratterizzano progetti, a partire dal Fasano Calcio, che nella sua storia vanta la presenza nel campionato di Serie C, fino alle esperienze delle squadre di calcio popolare napoletane, Lokomotiv Flegrea e Stella Rossa 2006, nate nei centri sociali della città partenopea. Ciò che accomuna le diverse realtà, tuttavia, è una grande passione per lo sport e il desiderio di vivere la tifoseria senza restrizioni. Il calcio cosiddetto popolare è un movimento di riappropriazione dello sport da parte dei tifosi, indignati dalla lunga sequela di scandali che hanno caratterizzato il calcio moderno negli ultimi anni.
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“Il calcio moderno è alla deriva – spiega Antonio Carparelli – e gli stadi vuoti ne sono una testimonianza. La repressione, inoltre, ha allontanato sempre più tifosi dagli spalti dei grandi stadi”. “Siamo nati cinque stagioni fa – aggiunge il presidente dell’Ideale Bari, Gianluca De Cesare – in un periodo nefasto, tra calcio scommesse e lo scandalo del Bari-Lecce del 2011. Abbiamo trovato una risposta nel calcio popolare perché la gestione della squadra è tutelata, nella sua trasparenza, dai tifosi stessi”. “Bisogna stare attenti – conclude Matteo Falcone – a non confondere le battaglie dei centri sociali, in cui molte di queste squadre nascono, con quelle proprie della curva: il controllo della polizia, i prezzi esorbitanti dei biglietti, le diffide allo stadio”.
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