Con la legge del 16 dicembre 1918, varato dal Ministero Orlando, si introdusse il suffragio universale maschile estendendo il diritto di voto in Italia includendo tutti maschi che avessero compiuto i 21 anni o che avessero prestato servizio militare nelle zone di guerra. Una conquista che, tuttavia, tacitamente escludeva ancora le donne che poterono esercitare il loro diritto solo a partire dal 1946. Fino al 1918, infatti, dopo l’Unità d’Italia solo il 2% della popolazione (quello composto dagli aristocratici) aveva il diritto di voto, successivamente esteso ai soli alfabetizzati, fino al vero e proprio suffragio maschile. Nel 1919 sarà poi modificato anche il sistema elettorale prediligendo il proporzionale al maggioritario. Con questo tipo di sistema i seggi erano affidati a diversi partiti in proporzione al numero di voti.
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