L’articolazione del ginocchio è, sia dal punto di vista puramente biomeccanico, che dal punto di vista funzionale, un’articolazione molto complessa: la sua posizione intermedia nella catena cinetica dell’arto inferiore richiede infatti una stabilità ottimale, in modo da poter controllare le sollecitazioni provenienti a monte dall’articolazione dell’anca, e poter facilitare la fluidità di movimento durante la deambulazione, ed un corretto schema del passo.
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La stabilità strutturale è data soprattutto dai robusti legamenti di cui l’articolazione è provvista (Legamento Crociato Anteriore, Legamento Crociato Posteriore, Legamento Collaterale Laterale, Legamento Collaterale Mediale), nonchè dalla sua potente muscolatura ( Quadricipite e Hamstrings).
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Nell’ambito della traumatologia sportiva, il ginocchio è esposto ad un’ampia casistica di traumi. Movimenti torsionali reciproci di tibia e femore (es. bruschi cambi di direzione), distorsioni e contusioni (brusco contatto con l’avversario) sono tra i meccanismi traumatici più frequenti.
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Di fondamentale importanza è una diagnosi accurata ed un approccio riabilitativo mirato e personalizzato che permetta di ottenere un recupero ottimale, concedendo al paziente il ritorno allo sport in tempi rapidi e in sicurezza.
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Le principali patologie traumatiche che coinvolgono il ginocchio sono:
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- lesioni meniscali
- lesioni del Legamento Crociato Anteriore, del legamento crociato posteriore e dei legamenti collaterali
- lesioni cartilaginee
- sindrome della bendelletta ileotibiale
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L’elemento piu’ importante per la guarigione del paziente è la presa in carico da parte di un team multiprofessionale che veda il paziente come protagonista, ed una collaborazione tra diverse figure professionali: l’ortopedico, il fisiatra e il fisioterapista.
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Compito del fisiatra è la stesura di un progetto e, in seguito, di un programma riabilitativo personalizzato che miri alla guarigione e al completo recupero funzionale. Non esistono infatti protocolli standardizzati, poichè ogni paziente presenta caratteristiche e percorsi peculiari, dal punto di vista clinico (tipo di lesione, evoluzione, tecnica chirurgica), psicologico e funzionale.
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Va inoltre ricordato che il percorso riabilitativo può essere paragonato ad un allenamento di trekking, caratterizzato da salite e discese, da momenti molto positivi e da momenti altrettanto difficili, per questo è necessario che il rapporto medico-paziente sia pervaso da una profonda fiducia.
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Il primo obiettivo nel trattamento di un paziente affetto da gonalgia, sia esso chirurgico o non chirurgico, è il controllo del dolore e dell’infiammazione, che puo’ essere trattato mediante terapia farmacologica o mediante l’utilizzo di terapie antalgiche strumentali quali TECAR, laser, ultrasuoni, ionoforesi, tens endorfinica.
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Di fondamentale importanza è in recupero dell’articolarità del ginocchio e della flessibilità, che si ottengono mediante una rieducazione dapprima passiva, e poi attiva, con l’assistenza di un fisioterapista.
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Solo successivamente alla scomparsa del dolore e dell’infiammazione si può iniziare a lavorare sul rinforzo muscolare, per poter garantire una stabilità ottimale all’articolazione, e conferire maggior sicurezza soggettiva al paziente.
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Nell’ambito sportivo i pazienti vengono inoltre sottoposti a trattamenti riabilitativi che ripropongono il gesto atletico sport-specifico mediante un allenamento supervisionato dal medico fisiatra/sportivo e del fisioterapista, con lo scopo di prevenire un eventuale reinfortunio.
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Questa fase rappresenta, anche dal punto di vista psicologico, uno step fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo finale: il ritorno al massimo recupero funzionale in sicurezza.
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