“Benedetto Petrone era un figlio di Bari vecchia e un giovane comunista che attraverso la pratica politica sognava di cambiare in meglio il suo quartiere e la sua città. Un ragazzo che lottava per i valori della libertà, della giustizia e di quell’impegno antifascista sul quale è nata la nostra Repubblica”. Così il sindaco Antonio Decaro ha voluto ricordare questa mattina Benedetto Petrone nel 39esimo anniversario del suo assassinio, avvenuto il 28 novembre del 1977, quando il giovane militante della Federazione Giovanile Comunista fu accoltellato a morte da un gruppo di ragazzi aderenti al Fronte della Gioventù.
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La cerimonia è stata organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Comitato 28 novembre, l’Anpi, l’Arci, la Camera del Lavoro, la Cgil e l’Ipsaic.
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“Quella che animava Benny – ha continuato Decaro – era una passione nobile, la politica, una passione capace di determinare consapevolezza e trasformazione, una passione che ancora oggi può fare la differenza. Sembra passato un secolo dal tempo dell’impegno della politica vissuta in prima linea dai ragazzi e dalle ragazze che sognavano di cambiare in meglio il mondo e di essere protagonisti del riscatto sociale al fianco di chi è più debole o emarginato, eppure sono passati solo 39 anni. Molte delle persone che di anno in anno si ritrovano qui per ricordare l’omicidio di Benedetto Petrone hanno vissuto quegli anni e la loro presenza, come la mia, è l’omaggio della città di Bari a un ragazzo e agli ideali di un’intera generazione che Benny ha incarnato”. E conclude: “Questa cerimonia rappresenta anche la volontà delle istituzioni cittadine di tenere alta la guardia contro ogni forma di violenza, di intolleranza e di discriminazione”.
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Domani, martedì 29 novembre, alle 18, nella biblioteca De Gemmis, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti, si terrà il dibattito sul tema “29 novembre 1977 una straordinaria pagina di giornalismo” con Federico Pirro, Nicola Signorile, Francesca Russi.