Dopo lunghi mesi di silenzio e di richieste di incontro inevase da parte dell’amministrazione comunale finalmente sta prendendo corpo il PON METRO, programma operativo nazionale plurifondo che si inserisce nel quadro dell’agenda urbana nazionale e dello sviluppo urbano sostenibile. Il PON METRO di Bari ha una dotazione di 91 milioni di euro. Esso si compone di quattro assi: 1) agenda digitale metropolitana; 2) sostenibilità dei servizi e della mobilità urbana; 3) servizi per l’inclusione sociale; 4) infrastrutture per l’inclusione sociale. Responsabile dell’attuazione del PON è l’Autorità Urbana individuata nella figura del Sindaco il quale deve attivare un confronto pubblico e la consultazione con il partenariato istituzionale e socio economico del territorio sia per individuare gli interventi e la trasparente motivazione degli stessi sia in relazione all’attuazione tecnica e operativa dei singoli interventi. Il PON METRO 2014 – 2020 che riguarda le 14 città metropolitane prevede espressamente che già a partire dal settembre 2014 ogni avrebbe dovuto, tramite l’Autorità di Gestione, promuovere tale confronto per capitalizzare le funzioni qualificanti della valutazione ex ante del programma assicurando il pieno rispetto del codice europeo del partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e di investimento europeo ( C. reg. UE 1301/2013 – codice EU di condotta sul Partenariato del 7 gennaio 2014).rnrnCiò che è mancato fino ad ora, spiega GIGIA BUCCI, SEGRETARIO GENERALE CGIL BARI, è proprio il confronto, nonostante il partenariato economico sociale territoriale abbia richiesto parecchi mesi fa al sindaco di Bari la sottoscrizione di un protocollo d’intesa sul modello di quello realizzato tra Regione Puglia e PES e tra Anci Puglia e successivamente PES. Questi protocolli individuano un preciso e vincolante modello di Governance basato sulla condivisione tra le istituzioni pubbliche e le parti sociali riguardo alle strategie di sviluppo da perseguire, le politiche del territorio e le azioni da sviluppare per l’inclusione sociale in una logica di utilizzare le risorse pubbliche per sviluppare il massimo di efficacia. Tale scelta deriva anche dalla comune consapevolezza che l’utilizzo di pur ingenti risorse se non collocate all’interno di una visione strategica possono produrre spesa ma non sviluppo.rnrnI workshop organizzati in fretta e furia con partecipanti non ben specificati e senza che al PES sia stata fornita la documentazione su cui poter costruire il confronto non rappresentano la risposta corretta, dichiara GIUSEPPE BOCCUZZI, SEGRETARIO GENERALE CISL BARI. Dei quattro assi quello sulla Mobilità Urbana è quello a cui sono destinate le risorse maggiori: 32.381.000 euro. Insieme al necessario acquisto di nuovi mezzi, tra l’altro più volte sollecitato dalle Organizzazioni sindacali confederali e dai sindacati di categoria, va però individuata la strategia che la città vuole perseguire per migliorare la qualità del trasporto pubblico locale, perché è rispetto alla strategia che si deve effettuare l’acquisto dei nuovi mezzi. Il parco auto mezzi va immediatamente rinnovato ma va inserito nel contesto di un piano urbano di riprogrammazione del trasporto pubblico locale, rivedendo le linee e i collegamenti tra i vari punti della città che oggi presentano punti di sovra affollamento e punti di assoluta carenza e discontinuità dei mezzi.rnrnLa stessa impostazione del confronto e della condivisione dovrebbe essere seguita anche per gli altri assi prioritari, ribadisce ALDO PUGLIESE, SEGRETARIO GENERALE UIL PUGLIA E BARI, al fine di evitare duplicazioni di spese, interventi inutili e rendere efficace l’utilizzo di tutte le risorse disponibili. Bari non è destinataria solo del Pon METRO ma può contare anche sulle ingenti risorse rivenienti dal patto per Bari (circa 230 milioni) finanziato dal Fondo Sviluppo e Coesione e dalle altrettanto ingenti risorse del Programma Operativo Regionale FESR – FSE 2014 – 2020. Un raccordo tra le azioni individuate in sede di confronto tra il partenariato territoriale e la città metropolitana e l’azione svolta dal PES nell’ambito del programma regionale può soltanto favorire un maggiore ed un migliore accesso a tali risorse.rnrnLa nostra idea, concludono BUCCI, BOCCUZZI E PUGLIESE, è che l’insieme di queste risorse vadano considerate come componenti di un unico disegno strategico per cambiare il volto di Bari e della sua area metropolitana e rispetto a queste vogliamo attivare un confronto di merito che ovviamente non può essere una presa d’atto di decisioni già assunte in precedenza. La nostra realtà territoriale ha punti di fragilità sociale ed economica abbastanza evidenti ma ha altrettante potenzialità rispetto alle quali riteniamo ineludibile aprire un tavolo che regolato da un protocollo d’intesa – accompagni tutta la fase della programmazione 2014 20 che esplicherà i suoi effetti fino al 2023.
Bari: Cgil, Cisl e Uil contro Decaro su Pon Metro
Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 12:08
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