Rapina aggravata, violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e porto abusivo di armi. Con queste accuse i carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal gip Francesco Pellecchia su richiesta del sostituto Procuratore. della Repubblica Simona Filone – nei confronti di Cosimo Damiano Panza, 53 enne barese, già detenuto, per altre ragioni, nel carcere di Lecce.
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La cronaca
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Lo scorso 6 ottobre, una donna – intorno alle 14 e 30 – è entrata nell’ ufficio pubblico nel quale lavora proprio mentre tutti gli altri suoi colleghi si erano allontanati per la pausa pranzo. Dopo aver aperto la porta di ingresso si è trovata dinanzi un uomo il quale, dopo essersi accertato che fosse sola, ha estratto un coltello e, sotto minaccia, dapprima l’ha costretta a consegnargli il denaro che aveva nel portafoglio. Successivamente, dopo averla strattonata e condotta in bagno, coltello alla mano, l’ha obbligata a subire atti sessuali, esclusa la consumazione completa del rapporto. La donna è però riuscita a spingere l’uomo contro un muro e a fuggire chiudendo la porta di ingresso dell’ufficio. Poi, ha cercato rifugio in un bar del centro per chiedere aiuto.
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Le indagini
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I militari, accorsi sul posto, hanno raccolto la testimonianza della donna che – accompagnata in caserma – ha fornito un dettagliato identikit del suo aguzzino, descrivendolo come uno uomo dell’età di circa 40 anni, calvo, alto circa 1,75. Con l’aiuto delle immagini estrapolate dai sistemi di video – sorveglianza a circuito chiuso, ubicati sia all’interno dell’edificio in cui ha sede l’ufficio teatro dell’evento, sia all’esterno, i militari sono riusciti a identificare l’uomo che – secondo quanto accertato dai militari – già detenuto in carcere, si trovava a Bari per il suo ultimo giorno di permesso premio.