Consegnate questa mattina le chiavi del centro polifunzionale “Casa delle Culture” in via Barisano da Trani, al quartiere San Paolo, un centro di educazione e dialogo interculturale.
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All’interno troveranno accoglienza temporanea, per un massimo di 3 mesi eventualmente prorogabili in presenza di particolari esigenze, fino a 25 migranti, uomini e donne, seguiti dai servizi sociali dell’ufficio comunale Immigrazione che necessitino di completare un percorso di inclusione sociale, di formazione scolastica/professionale e di avviamento al lavoro o che abbiano già un’attività lavorativa, anche occasionale.
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Già dai prossimi giorni, con il coinvolgimento di migranti e cittadini seguiti nei vari servizi del welfare comunale, partiranno le prime attività del centro, anche in forma itinerante.
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In particolare, in collaborazione con Faber design Lab, si darà il via al Laboratorio di autocostruzione “Meet Lab – People empowering people”, finalizzato all’allestimento creativo e condiviso della “Casa delle Culture”. Al via anche un percorso formativo e pre-professionalizzante in marketing digitale, affidato all’agenzia di marketing Pazlab in collaborazione con la cooperativa sociale di tipo B Artes e Legacoop Puglia: in questo caso i partecipanti, italiani e stranieri, saranno coinvolti in cicli di formazione incentrati sulla conoscenza e l’utilizzo dei principali strumenti digitali e dei per l’utilizzo del web e dei social media in chiave di promozione personale e ricerca di opportunità nel mercato del lavoro.
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In preparazione anche altri laboratori formativi che riguarderanno la sartoria, la rigenerazione di pc dismessi, l’agricoltura sociale, l’accoglienza alberghiera, la ristorazione, la lavanderia sociale, le riparazioni e piccole manutenzioni, la ciclofficina.
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“Questa è la nostra idea – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -, costruire servizi e progetti che favoriscano la contaminazione tra esperienze, competenze, storie e interventi, che siano ideati per essere al servizio di tutti e tutte. Partire dal protagonismo delle persone per favorire il benessere intervenendo sui bisogni tanto quanto sui desideri, partire dalla valorizzazione delle risorse di un contesto territoriale come del singolo cittadino per riconnettere i servizi alla città e favorire l’attivazione di reti per la creazione di comunità educanti dentro e fuori i servizi e le strutture pubbliche”.
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A gestire la struttura sarà l’Ats composta dal consorzio Elpendù, dalle associazioni Abusuan e Gruppo Lavoro Rifugiati e dalla cooperativa sociale Caps.