Professoressa Letizia Carrera, sociologa dell’Università di Bari, che quadro emerge nel saggio “Sociologia di Bari” della Laterza sul fronte “commercio”?rnrn“Il commercio è uno dei tratti identitari della città ma non solo. E’ un luogo fisico che ci consente di vedere cambiamenti. Mostra come la municipalità si stia spaccando e si stia ampliando la forbice sociale creata dalla crisi”.rnrnUn termometro sociale?rnrn”Le vetrine chiuse e le strade più buie, le strade centrali che attirano solo i monomarca e i brand prestigiosi o le catene internazionali confermano le tendenze in corso: gli esercizi tradizionali sono sempre meno. La crisi sta desertificando la città, la sta dividendo e sta restringendo il suo centro”.rnrnDal commercio…rnrn”Da questo punto di osservazione è possibile guardare la città nei suoi cambiamenti fisici e materiali: da un lato la crisi dall’altro gli ipermercati stanno creando un cono d’ombra sulla città, sempre più divisa tra zone ricche e povere”.rnrnI centri commerciali che dovrebbero ricreare artificialmente i luoghi delle comunità meridiane.rnrn”Desertificano le periferie. Non è un caso che a Japigia non ci siano più, nelle nuove costruzioni, gli spazi per i negozi”.rnrnLa neoarchitettura urbana è rivelatrice.rnrn”Nessuno investe. E pur volendo cimentarsi in una attività commerciale, non ci sono gli spazi… Nessuno apre un piccolo negozio. Le strade sono desolate, destinate a essere solo veicolari”.rnrnIl commercio non è più un caposaldo dell’economia cittadina?rnrn”Resistono i piccoli negozi a Madonnella, dove resta un profilo urbano comunitario. Anche i negozi storici soffrono la concorrenza delle catene. Ha chiuso la Goliardica, libreria storica. La concorrenza della Feltrinelli ha avuto il suo peso”.rnrnIn Via Manzoni?rnrn”Chiudono i negozi perché la fascia medio bassa dei consumatori è attratta dall’offerta cinese”.rnrnChe non passa (ancora) in Via Sparano.rnrn”Lì resiste una borghesia facoltosa che può ancora spendere”.rnrnLe colpe della politica nel cedimento alla grande distribuzione?rnrn”L’insediamento di ipermercati è un trend di tutta Europa. Sarebbe stato poco sensato negare la presenza della grande distribuzione nella cinta barese. Auchan è stata un’abile mossa commerciale. Qualcosa però si può ancora fare”.rnrnA cosa si riferisce?rnrn”La città va mantenuta in vita, animando i distretti naturali del commercio, con una esperienza di consumo”.rnrnA Tokyo si visita il mercato del pesca, a Bari lo si smantella…rnrn”E’ necessario offrire ai cittadini una esperienza di consumo pregnante nella città”.rnrnLa concorrenza è spietata da parte degli iper.rnrn”Non ci si orienta solo con disponibilità di parcheggi e prezzi bassi. Conta anche la sicurezza e l’occasione di vivere in una bolla del consumo appagante come gli spazi delle città meridionali, a partire da Bari”.
La sociologa Carrera: “Vetrine spente e negozi chiusi: il commercio misura della crisi di Bari”
Pubblicato da: Michele De Feudis | Mer, 22 Marzo 2023 - 12:02
© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.
Bari, concerto in via Sparano ed...
Ieri sera Piazza San Ferdinando, nel cuore pulsante di Via Sparano,...
redazione
- 23 Dicembre 2024
Bari, traffico in tilt sulle strade...
Lunghe code sulla tangenziale all'altezza di Santa Caterina dove da giorni...
redazione
- 23 Dicembre 2024
Esposizione amianto, risarcimento per dipendente Cartiera...
La Corte d'appello di Roma ha confermato la condanna dell'Inail all'indennizzo...
redazione
- 23 Dicembre 2024
Botti di Capodanno, i consigli degli...
Quest'anno l'Aidaa (associazione italiana difesa animali e ambiente) lancia in anticipo...
redazione
- 23 Dicembre 2024