Più di un mese di silenzio dopo l’assegnazione del premio Nobel conferito a Bob Dylan. Un silenzio che ha lasciato il mondo intero credere all’ennesimo grande rifiuto di un premio tanto ambito. In molti, infatti, hanno rinunciato nel corso della storia a quello che, per scrittori e letterati, è il sogno di “fine carriera”, il modo indiscusso per lasciare un segno nei libri di letteratura e nelle pagine di storia.
rn
Nel 1925 il Premio Nobel per la Letteratura fu assegnato a George Bernard Show “per un lavoro segnato da idealismo e umanità, per la sua satira stimolante spesso caratterizzata da singolare bellezza poetica”. Tuttavia il premio fu ufficializzato un anno dopo, il 18 novembre 1926. Lo scrittore, in verità, in un primo momento rifiutò il premio sottolineando il suo punto di vista: “Posso perdonare Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel”. Ma come spesso accade, fu la moglie a fargli cambiare opinione non per il denaro in sé che avrebbe ricevuto come premio – e che tuttavia non accettò – , ma come omaggio alla Patria.
rn
Nel corso della storia altri letterati hanno rifiutato il premio, chi per scelta, come Jean Paul Sartre che rifiutò sia il premio in denaro sia la nomina stessa perché uno scrittore – così spiegava in una lettera – deve essere e rimanere libero e non essere istituzionalizzato, chi, come Pasternak, l’autore del “Dottor Zivago”, seppur felice e incredulo per aver ottenuto tale onoreficenza fu costretto dal KGB a rinunciare.