Intervento al cuore a paziente sveglio questa mattina al Policlinico di Bari. Per la prima volta al Sud e per la terza volta in Italia (era già accaduto al San Raffaele di Milano e al Gemelli di Roma) è stata applicata la tecnica “NobleStich”, che prende il nome dal suo inventore, il professore Antony Nobles. Proprio questa mattina a Bari Nobles ha eseguito l’operazione su tre pazienti, insieme al professore Alessandro Santo Bortone, coordinatore delle Emodinamiche Interventistiche del Dipartimento Emergenza e Trapianti di Organi del Policlinico. Si sono sottoposti all’intervento cardiochirurgico due donne di 42 e 43 anni di età e un uomo di 45. Tutti e tre i hanno avuto un ictus ischemico celebrale.
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L’operazione
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L’imperfetta chiusura del Pfo rappresenta un’anomalia cardiaca che colpisce il 27 per cento delle persone e che può provocare embolie e ictus.
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“Nonostante i passi in avanti della medicina cardiochirurgica che attualmente consentono intervento in anestesia locale, per via periferica senza mettere alcuna protesi nel cuore, siamo ancora obbligati ad una prevenzione secondaria – ha dichiarato Bortone – L’obiettivo però è quello di arrivare ad una prevenzione primaria attraverso l’indagine della predisposizione genetica che consentirebbe di intervenire farmacologicamente per la patologia dell’endotelio determinando la chiusura naturale del Pfo, scongiurando il rischio di ictus e il conseguente intervento chirurgico”.
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“L’Italia – ha aggiunto Nobles – è diventata rapidamente il nostro mercato più grande e abbiamo riconosciuto che il Policlinico di Bari è un luogo fondamentale per presentare un caso dal vivo e mostrare la semplicità del NobleStitch. Siamo entusiasti che sia il professore Bortone a far parte di questo storico caso dal vivo nel Mezzogiorno di Italia ed è anche un grande onore per la nostra società essere selezionati come uno dei primi casi di tecnologia rivoluzionaria, eseguiti al Policlinico di Bari”.