In un anno si è passati da 228 ospiti a 380. Tutto esaurito nel dormitorio Don Vito Diana dell’estramurale Capruzzi, gestito dalla Caritas. Lo rivela l’ultimo report presentato dal coordinamento del dormitorio e dall’osservatorio diocesiano delle povertà e delle risorse.
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I paesi d’origine
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In un anno si è registrato un forte aumento di presenze. Il 66 per cento in più. I posti letto a disposizione sono 44 e sempre occupati. Dei 380 ospiti, 65 sono italiani, 63 provenienti dalla Somalia, 42 dal Pakistan, (seguono Nigeria e Afghanistan). In generale quindi il 36 per cento proviene dai paesi dell’Africa, seguito dal 26 per cento di asiatici e dal 26 per cento dell’Unione europea (principalmente italiani).
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Il ritratto
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I nuovi poveri sono principalmente trentenni e stranieri. Il 39 per cento appartiene, infatti, alla classe di età 25-34 anni. Non tutti hanno una famiglia: il 33 per cento ha dichiarato di essere sposato, il 12 per cento divorziato o separato. Il 50 per cento non ha specificato se ha figli a fronte del 36% che dichiara di averli (14% Ue e 13% Africa).
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Per gli uomini non ospitati presso la struttura è attivo un servizio docce. Da novembre 2015 ad oggi sono state effettuate 2531 docce (+ 97 % rispetto annualità precedente).
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Il commento
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“Questi i numeri – ha spiegato don Vito Piccinonna, direttore della Caritas Diocesana di Bari – Bitonto – dietro ai quali, però, ci sono tanti volti, tante storie di vita. Agli ospiti non si offre infatti solo un luogo dove dormire ma anche un percorso di accompagnamento, tentando di aiutarli in un cammino di uscita dalla situazione di esclusione sociale”.
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La Caritas diocesana Bari-Bitonto, in collaborazione con l’associazione «Igino Giordani» di Bari, ha organizzato a partire da maggio a giugno 2016 , un corso di lingua italiana per migranti presso lo stesso dormitorio. Hanno partecipato 70 persone.
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Sconti di pena e volontariato
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Da giugno 2014 è attiva, inoltre, una convenzione con il Tribunale di Bari per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità sempre all’interno del dormitorio. Si tratta di una sanzione penale consistente nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere nelle sedi di enti o associazioni di volontariato. Nel dormitorio hanno fatto richiesta in 23. Capitolo a parte quello del volontariato: sono state 126 le persone che hanno lavorato, gratuitamente, giorno e notte per la struttura.
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L’appello
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La Diocesi lancia un appello per sostenere questi centri di accoglienza e dormitori:
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- diffondendo e sensibilizzando gli uomini delle comunità a dare la propria disponibilità per “una notte al mese”;
- raccogliendo materiale utile al servizio che si può consegnare direttamente presso il dormitorio : bicchieri di plastica -grandi e piccoli-, prodotti per l’igiene personale, dentifrici e spazzolini, mutande, calze, lamette, guanti in lattice
- facendo un offerta tramite bonifico: IBAN IT80P0306704000000000007986 Arcidiocesi Bari-Bitonto/Caritas diocesana – Causale: dormitorio diocesano Don Vito Diana oppure tramite ccp: 000011938701 Arcidiocesi Bari-Bitonto/Caritas diocesana – Causale: pro dormitorio “don Vito Diana”.
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