Troppi rifiuti, mezzi di trasporto pubblico inadeguati e troppa acqua sprecata. Sono molte le criticità che rendono Bari una delle città peggiori in cui vivere. A spiegarlo è il rapporto “Ecosistema urbano” di Legambiente, dove il capoluogo pugliese occupa l’84esima posizione – con il 43,09 per cento – su un totale di 104 capoluoghi di provincia in tutta Italia presi in esame. Un trend in calo per la città: lo scorso anno era 66esima – con il 48,58 per cento -. Insomma, nel giro di 365 giorni ha perso ben 18 posizioni. Il rapporto 2016 è stato presentato questa mattina al Teatro Petruzzelli dal presidente Legambiente Rossella Muroni e dal presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini, alla presenza del sindaco di Bari Antonio Decaro e dell’assessore comunale all’ambiente Pietro Petruzzelli.rnrnI dati pugliesi: Bari fanalino di coda tra le provincernrnBari si piazza quindi quasi a fondo classifica, peggio in Puglia fanno solo Lecce (88esimo posto) e Taranto (99esimo). Chiaramente la presenza dell’Ilva ha contribuito fortemente al ribasso di quest’ultima provincia. Si posizionano molto meglio invece Foggia, che occupa il 16esimo posto e Brindisi, che si trova al 22esimo posto. La tendenza del comune è in calo: rispetto al 2015, dove si posizionava 66esima, ha perso ben 14 posizioni.rnrnIsole pedonali, bici, energie rinnovabili: gli aspetti dove Bari eccelle tra le pugliesirnrnNonostante sia quasi fanalino di coda, Bari non si comporta male in molti degli indicatori presi in esame dal rapporto, almeno a guardare le altre città sul territorio. Nello specifico è molto alta la percentuale della capacita di depurazione degli scarichi, con il 93 per cento del totale di acqua che viene depurato. In Puglia fanno meglio solo Brindisi, con un punto percentuale in più, e Foggia, che depura tutte le acque scaricate.rnrnOttimo anche il risultato relativo ai mezzi di trasporto. Bari è tra le città pugliesi con il numero più basso di auto circolanti ogni 100 abitanti (53,9) e di mortalità per incidenti stradali, con il 0,53 per cento. Buona la situazione anche per chi si muove a piedi, visto che capoluogo ottiene la medaglia d’oro tra le altre città pugliesi per il numero di aree pedonali, così come per le energie rinnovabili, visto che si generano 4,90 kilowatt ogni mille abitanti grazie agli impianti solari, termici e fotovoltaici.rnrnBari maglia nera per dispersione di acqua, riciclaggio, trasporti pubblici e verdernrnLa città barese è invece fanalino di coda tra in Puglia per dispersione di acqua. Oltre la metà (51,3%) di quella erogata non viene sfruttata per usi civili, industriali e agricoli, viste le eccessive perdite sulla linea di distribuzione e le cattive abitudini dei cittadini.rnrnNon va meglio sul capitolo rifiuti. Nella classifica generale Bari si piazza 77esima per la produzione di rifiuti urbani, con ben 574,9 chilogrammi per abitante. Va anche peggio il riciclo: solo il 30 per cento del totale di ciò che è stato buttato nel 2015 è stato poi riutilizzato, relegando Bari all’80esimo posto della classifica.rnrnDalla classifica invece si evince che i baresi non usano i mezzi pubblici: tra le 16 grandi città Bari si piazza decima, con soli 30 chilometri percorsi da ciascun abitante con il servizio di trasporto pubblico. “Rispetto allo scorso anno il dato sul trasporto pubblico non migliora – ha commentato il sindaco Decaro – e infatti i parcheggi di scambio sono sempre pieni. Dobbiamo lavorare su questo aspetto per invertire la tendenza”. Poco anche il verde a disposizione dei baresi: solo 7,8 metri quadri per abitante, dato che relega la città al 91esimo posto.rnrnRimane invece statica la situazione riguardante la qualità dell’aria, con Bari che si piazza verso metà classifica per i valori di Biossido d’Azoto (65esimo posto), Pm10 (50esimo posto). Va meglio con le quantità di Ozono: siamo al 25esimo posto. Fanalino di codrnrnLa città premiata per la bonifica dell’ex Fibronit e la VelostazionernrnLegambiente al termine dell’incontro ha premiato l’amministrazione comunale per due iniziative legate all’ambiente: la bonifica dell’ex Fibronit e la creazione della Velostazione.rnrn”Quello della bonifica dell’ex Fibronit è un impegno che ho preso con i cittadini – ha spiegato Decaro dopo aver ricevuto il riconoscimento di Legambiente -, così come le altre bonifiche che stiamo portando avanti. Ultima quella dell’area del Gasometro. Ai cittadini posso promettere che al posto della ‘fabbrica della morte’ sorgerà il ‘parco della vita’, che sarà grande 100 mila metri quadri”.rnrnMenzione speciale per la città anche per la Velostazione, un progetto unico nel Sud Italia che permette ai baresi di raggiungere la stazione in bici invece che in auto. “E a gennaio – spiega l’assessore Petruzzelli – partiremo con il progetto ‘Bike to’, che incentiverà i cittadini ad andare a lavoro, a fare shopping e in generale a muoversi di più con la bici”.rnrnTarantini: “I sindaci devono osare di più”rnrnA riassumere i dati delle città pugliesi è il presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini. “I comuni sul territorio – spiega – rimangono statici in tema di vivibilità ambientale; i dati non crescono negli anni. Questo perché i sindaci non osano, incentivando politiche positive, come la raccolta differenziata porta a porta. Ancora troppi rifiuti finiscono in discarica in Puglia, bisogna quindi potenziare le attrezzature e spiegare ai cittadini i benefici che derivano da un corretto riciclaggio dei rifiuti”.
Legambiente boccia una Bari invivibile: trasporti inefficienti, poco verde e disastro rifiuti
Pubblicato da: Natale Cassano | Mer, 22 Marzo 2023 - 11:58
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