“Mi sono preso una patata bollente”: il tecnico del Bari Stefano Colantuono, nel dopo gara con lo Spezia, ha ammesso di essere consapevole delle difficoltà che dovrà affrontare per correggere la rotta di Maniero e compagni.rnrn1. Squadra poco cinicarnrnColantuono ha confessato che partire con il piede giusto, con una vittoria, avrebbe agevolato il lavoro. E ha anche ammesso che “lo Spezia ha fatto meglio” del Bari “sul piano del predominio. Chi sblocca queste gare, di solito le vince”.rnrnAi pugliesi è mancata la zampata vincente ma soprattutto una intensità agonistica in grado di attenuare il forcing avversario. L’avere una rosa per metà di trentenni (Di Cesare, Cassani, Moras, Brienza e Valiani) dovrebbe garantire equilibrio e capacità di gestione, mentre con il passare dei minuti e il diminuire delle forze è venuta meno la lucidità. E lo Spezia ne ha approfittato. Un approccio cinico poteva fare la differenza, almeno congelando gioco e partita sull’1 a 0.rnrn2. Centrocampo poco propositivornrnLe lacune nella rosa sono a centrocampo: c’è un solo mediano, Romizi, e due mezzali, Fedele e Valiani. Gli altri elementi sono esterni. In un centrocampo a tre, dove ad impostare è un mediano, non si possono auspicare geometrie complesse. Colantuono ha rilevati che “c’è da lavorare sul piano mentale. Il pallone diventa in alcuni frangenti pesante. Vogliamo fare tutto e subito, dobbiamo palleggiare di più. Nel secondo tempo non eravamo brillanti. Dobbiamo capire da cosa dipende”. E’ necessario compensare con l’organizzazione e gli schemi la scarsa fantasia degli interpreti del centrocampo, magari conferendo compiti di regia offensiva a Brienza, elemento in grado di far fare il salto di qualità alla squadra.rnrn3. Al San Nicola la squadra si inceppa perché sente le pressioni del pubblicornrn”Questo gruppo può fare qualcosa in più, almeno a livello mentale. Il pubblico è scoraggiato e deluso”: Colantuono ha scoperto che il San Nicola è uno stadio esigente. E in più ha con leggerezza sostituito Fedele dopo l’autogol, facendolo sommergere di fischi. Se non si recupera il giusto feeling con la piazza, sarà difficile trasformare lo stadio di casa in un fortino dove conquistare punti preziosi.rnrn4. Motivare le riservernrn”Le sostituzioni? Chi entra, deve dare di più”. Questa la visione di Colantuono. Nei fatti Martinho e Furlan sono entrati molli contro i liguri. Chi subentra dovrebbe avere il fuoco nelle vene. Se professionisti esperti non riescono a dare un contributo risoluto, è meglio dare spazio a giovani come Castrovilli o Doumbia, desiderosi di cogliere ogni occasione per maturare tra i cadetti.rnrn5. Condizione atletica deficitaria. Il ruolo del preparatore atleticornrnVa bene la classe, ma in B ci vuole la corsa, la gamba, la capacità di fare pressing, di chiudere gli spazi, di far sentire il fiato sul collo agli avversari. Il Bari contro lo Spezia ha annaspato dopo un’ora. Nello staff di Colantuono c’è un preparatore atletico, Mariano Coccia, a cui chiedere lumi sul quadro generale e dal quale pretendere indicazioni sulla strada da percorrere per rimettere in sesto il gruppo.rnrn
Colantuono realista: “Il Bari? Una patata bollente”. Le 5 criticità dei pugliesi
Pubblicato da: Michele De Feudis | Mer, 22 Marzo 2023 - 11:58
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