Il 37 per cento degli studenti pugliesi preferisce andare a studiare fuori regione. Una vera e propria migrazione, sulla quale si sono interrogati questa mattina i rettori delle Università pugliesi (Antonio Uricchio dell’Università di Bari, Eugenio Di Sciascio del Politecnico, Maurizio Ricci dell’Ateneo di Foggia e Andrea Ventura in sostituzione del rettore dell’Università del Salento) convocati dalla VI commissione Università e lavoro.
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I rettori hanno evidenziato quanto le città, sedi universitarie, siano ancora poco attrattive. Elencando varie criticità, come i servizi, gli alloggi (a Bari su 50mila iscritti e il 67 per cento di fuori sede ci sono solo 1700 posti nelle residenze), i trasporti. “Tutti elementi – ha spiegato Alfonso Pisicchio, presidente della commissione e consigliere regionale de La Puglia con Emiliano – che spesso costituiscono motivi di fuga dalla Puglia ma punti di forza, in termini di attrattività, per altre regioni. Una palese discrasia perché se da un lato tutte le ricerche ci dicono che ogni anno la nostra regione è la meta più ambita dai turisti per clima, stile di vita, paesaggio e cultura – quindi l’attrattività c’è – dall’altro registriamo perdite di cervelli e di studenti pur in presenza di eccellenze nostrane su settori come meccatronica, ingegneria aereospaziale, nanotecnologia, farmaceutica, che nulla hanno da invidiare ad altre realtà”. I rettori hanno presentato anche il lavoro degli ultimi anni per trattenere i ragazzi qui in Puglia, dai corsi in inglese, all’attivazione di nuovi corsi di laurea come Scienze gastronomiche e Scienze investigative a Foggia.
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“Per questo occorrerà approfondire il tema con altri incontri – conclude Pisicchio – mettendo attorno a un progetto condiviso il tessuto imprenditoriale e le strutture regionali che si occupano di infrastrutture, mobilità, politiche giovanili e diritto allo studio”.
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“Se oltre 12mila giovani pugliesi sceglie di andare a studiare in un’università fuori regione è perché la minima parte, poco più del 2%, non trova in Puglia il corso di laurea che vorrebbe frequentare e buona parte perché non risiedendo nei capoluoghi sedi universitarie e dovendo comunque prendere casa e usufruire di servizi preferisce altre sedi fuori regione”, commenta il presidente del gruppo dei Conservatori e riformisti, Ignazio Zullo. Che conclude: “Non vogliamo che questa riflessione si chiuda nell’arco dell’audizione dei rettori, ma chiederemo anche al presidente Emiliano e ai suoi assessori di conoscere cosa sta facendo la Regione per la mobilità studentesca universitaria”.
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Presenti all’incontro anche i due studenti componenti del cda dell’Università di Bari, Carlo De Matteis (Up) e Serena De Filippo (Studenti indipendenti). “Quella di oggi è stata un’occasione utile – spiega Carlo De Matteis – per approfondire le principali problematiche che riguardano il territorio e le università, a cominciare da quella dei trasporti per finire a quella dell’adeguamento dei piani di studio all’offerta del mondo del lavoro. Riteniamo fondamentale che la Regione coinvolga attivamente le rappresentanze studentesche degli organi di governo al fine di conoscere quelle che sono le problematiche che affliggono gli studenti pugliesi”. Necessario inoltre studiare non solo il flusso di chi non si iscrive proprio in Puglia, ma anche di chi abbandona i corsi di studio. “Bisogna capirne – conclude – le motivazioni e intervenire in merito”.
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