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Scorta a Decaro, Davigo: “Assurdo che un sindaco vada protetto”

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 11:54
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“Non è possibile che un primo cittadino eletto dal popolo abbia bisogno di essere protetto. A proteggerlo dovrebbero essere chi lo ha votato”. Piercamillo Davigo, presidente dell’Anm, commenta così la notizia della scorta affidata al sindaco di Bari Antonio Decaro. Seduti ad ascoltarlo all’interno dell’aula magna dell’istituto Salvemini c’erano centinaia di studenti del liceo di Japigia, che hanno preso parte questa mattina all’incontro dal titolo “Vite spezzate e giustizia”, organizzato dalla cooperativa I bambini di Truffaut nell’ambito del progetto “L’edificio della memoria”.rnrnCon lui sul palco anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Bari Giovanni Stefanì e il direttore di Repubblica Bari Domenico Castellaneta, che ha moderato l’incontro. Un dialogo a tutto tondo sulla giustizia quello dei due magistrati, accolti con un’ovazione dagli studenti al loro ingresso nell’aula magna dell’istituto.rnrnIl ruolo educativo delle carcerirnrnOltre a commentare la scorta del sindaco Decaro, Davigo ha chiarito se le carceri avessero davvero un compito educativo in Italia. “Certo – ha spiegato -, altrimenti dovremmo condannare tutti all’ergastolo”.rnrnIl presidente dell’Anm ha anche raccontato che la sua passione per la giustizia era nata sin da quando frequentava la scuola. “Già allora c’era un’impostazione ‘mafiosa’ in classe – ha dichiarato -, con il professore che lasciava ad una persona il compito di scrivere alla lavagna chi fosse buono e chi fosse cattivo. E per rientrare tra i primi bastava regalargli qualcosa. E se qualcuno lo segnalava era una spia. Ecco, da lì è partita la mia volontà di combattere l’omertà”rnrnEmiliano: “Voglio spiegare ai ragazzi che i criminali non sono eroi”rnrnSul palco ha portato la sua testimonianza, dopo anni spesi a combattere i clan pugliesi, anche Michele Emiliano. “A voi voglio spiegare che i criminali non sono eroi – ha detto -, tutti quelli che conosco sono o in carcere o al cimitero. Non sono quindi degli esempi da seguire per i giovani, nonostante la criminalità organizzata cerchi sempre più spesso seguaci all’interno delle generazioni più giovani”. Emiliano ha poi chiarito il suo netto rifiuto ad un ritorno in magistratura dopo l’esperienza come governatore: “Non credo – ha concluso – sia giusto che dopo tanti anni, essendosi coinvolto tanto profondamente nella vita politica, uno possa rientrare in magistratura”.

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