La prima “panchina parlante” è stata realizzata in piazza Cesare Battisti. Ora toccherà al lungomare Nazario Sauro dove gli studenti dell’Accademia delle Belle arti hanno già avviato il progetto “Talking bench”: dipingeranno con immagini e frasi scelte dai detenuti, estrapolate dai principali romanzi ambianti a Bari, dieci panchine. I ragazzi sono coordinati da Anna De Francesco, cultrice della materia del corso di Tecniche e Tecnologie della decorazione dell’Accademia barese.rn“Talking bench” è un progetto voluto, realizzato e sostenuto dall’assessorato comunale alle Culture e dall’ufficio del Garante regionale per i diritti dei detenuti in collaborazione con la Casa circondariale di Bari e l’Accademia di Belle Arti di Bari. A curarlo l’ideatrice Mariapaola Spinelli, esperta d’arte, con l’insostituibile collaborazione dell’insegnante Mariangela Taccogna.rn“Si conclude con questa serie di panchine – spiega l’assessore alle Culture, Silvio Maselli – la prima parte di un progetto che punta, grazie e d’intesa con l’Ufficio del Garante dei Diritti dei Detenuti, alla effettiva inclusione sociale dei nostri concittadini reclusi che hanno potuto così riflettere sulla libertà, per mezzo dello strumento letterario e artistico. Mi auguro che i detenuti possano, una volta riconquistata la libertà, far visita alle panchine d’artista e lasciarsi ispirare a sentimenti di giustizia e libertà. Il Comune di Bari è felice di veder invaso il lungomare storico da istanze creative, a conferma che una città viva è una città accogliente per ogni espressione artistica”.
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