Il pm della Procura di Bari, Fabio Buquicchio, ha chiuso le indagini sulle presunte tangenti versate all’ex direttore amministrativo del teatro Petruzzelli, Vito Longo, da alcuni imprenditori in cambio di appalti. Le indagini sono stata svolte dalla Digos, il pm contesta a otto persone, tra le quali Longo, sua moglie Antonella Rinella, ex capo di gabinetto del Comune di Bari, e sei imprenditori baresi, i reati a vario titolo contestati di corruzione, turbativa d’asta, peculato e riciclaggio.
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L’inchiesta nel gennaio scorso portò all’arresto di Longo e dei quattro imprenditori Franco Mele, Nicola Losito, Giacomo Delle Noci e Vito Armenise per presunte mazzette pagate all’ex direttore amministrativo fra ottobre e dicembre 2015 per complessivi 20mila euro per spettacoli di balletto, per l’affidamento dei servizi di pulizia, di trasporto e facchinaggio. Nei mesi successivi agli arresti gli imprenditori hanno reso agli inquirenti dichiarazioni che hanno consentito di ricostruire un giro d’affari di tangenti pagate fin dal 2010 per oltre 410mila euro. Gli accertamenti della Digos, coordinati dalla Procura di Bari, hanno consentito di verificare pure il presunto peculato da 100mila euro contestato a Longo e alla moglie Rinella per aver speso denaro della Fondazione, circa 1.500 euro mensili per sei anni, in cosmetici, profumi e alcolici destinati a uso personale ma formalmente fatturati come forniture di acqua e prodotti per le pulizie. Ad Antonella Rinella è contestato anche il reato di riciclaggio per aver trasferito fra il 2011 e il 2015 sul proprio conto corrente circa 135mila euro provenienti, secondo la magistratura barese, dalle presunte corruzioni del marito.
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L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato anche ad altri due imprenditori, Lorenzo Roca, socio di Delle Noci, e Marino Lavopa. Nel dettaglio, Longo avrebbe ricevuto da Mele e Losito, titolari delle società ‘Crescendo Sistemi’ e ‘Suono Luce Service’ tangenti per 185mila euro in cambio di appalti per forniture di materiale illuminotecnico. Da Delle Noci e Roca, soci della ‘Chiarissima Società Cooperativa’, Longo avrebbe ricevuto 94mila euro in cambio dell’appalto per i servizi di pulizia. Per gli appalti relativi ai servizi di trasporto e facchinaggio l’imprenditore Armenise, titolare della società ‘Scav’, avrebbe pagato all’ex direttore amministrativo tangenti per circa 130mila euro. Infine da Lavopa della ditta ‘Sama Communication Agency’ Longo avrebbe ricevuto tangenti, al momento non quantificate, in cambio degli appalti per vigilanza, custodia, primo intervento, assistenza e accoglienza al pubblico. La strategia attraverso la quale sarebbero state pilotate le gare prevedeva affidamenti semestrali sotto soglia cui facevano seguito proroghe, in alcuni casi anche in mancanza dei requisiti previsti, consentendo alle stesse ditte di ottenere quei lavori per anni.