La casa editrice barese Hyppostyle si rimbocca le maniche e si prepara a un nuovo piano editoriale variegato e ricco di stimoli. La caratteristica di questa casa editrice – nata nel 2011 dal mondo della microeditoria e dell’autoproduzione – è di non limitarsi a trattare un unico genere, ma di lasciarsi stupire dalle più svariate proposte narrative. Tra queste, le Storie dal mondo floppo, l’universo comico di Hyppostyle che dà coerenza alle avventure firmate da Aldo Pastore e Paolo Neri, fondatori della casa editrice.
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rnAbbiamo rivolto qualche domanda proprio a Paolo Neri, di ritorno dal Lucca Comics & Games.
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Come è andata quest’anno a Lucca?
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Questo è il terzo anno che partecipiamo alla fiera come editori. Negli anni passati la situazione era difficile per noi, si doveva combattere per non affogare. Quest’anno, però – anche grazie a una migliore organizzazione dell’evento – abbiamo riscontrato maggiore interesse da parte del pubblico. Il fatto che i lettori ci riconoscessero e ci venissero a cercare ci indica che stiamo intraprendendo il giusto percorso: abbiamo raccolto i frutti di un buon lavoro negli anni passati.
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Come si diventa autori Hyppostyle?
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Facciamo scouting durante le maggiori fiere – quest’anno, addirittura, anche se non l’avevamo previsto, qualcuno ci ha sottoposto comunque i suoi lavori. Durante il resto dell’anno, gli aspiranti autori o disegnatori ci possono mandare le loro proposte via mail (info@hyppostyle.com), sicuramente riceveranno una risposta. Al momento abbiamo piani editoriali chiusi, sappiamo che pubblicheremo per il prossimo anno e mezzo ma possiamo concederci il lusso di essere elastici, perché siamo liberi dall’aspettativa dei lettori e dalle logiche di mercato tipiche delle case editrici più grandi. Accettiamo tutti i generi, purché non siano storie già viste: gli investimenti sono faticosi, la storia deve convincerci molto.
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Qualche indicazione per il pubblico, data la sua esperienza da editore e lettore?
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Voglio segnalare alcuni autori che secondo me vanno tenuti d’occhio. C’è il nostro Valerio Pastore, dal tratto interessante e dalle ottime trovate narrative. Poi c’è Giuseppe Grossi, di cui certamente sentiremo parlare, che abbiamo nella scuderia Hyppostyle con il suo Black Box – trovate la recensione del primo volume qui. Parlando di fumetto comico, adoro Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri, eccellenti come editori e autori: il loro Zannablù è un fumetto comico intelligente. Infine, Rossano Piccioni col suo Cannibal Family (edizioni Inchiostro): è un fumetto fenomenale per quanto riguarda disegni e plot e mi fa venire voglia di correre in fumetteria ogni volta che c’è un nuovo volume.
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