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Ilaria Cucchi a Bari: “Clamore mediatico solo per ottenere giustizia per mio fratello”

Pubblicato da: Francesca Romana Torre | Mer, 22 Marzo 2023 - 11:53
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Una platea folta e commossa ha accolto Ilaria Cucchi nel pomeriggio di sabato 5 novembre, nell’auditorium autogestito della caserma Rossani. Insieme alla sorella di Stefano – morto in carcere il 22 ottobre del 2009 – anche l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi.

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Al centro del dibattito, la ricostruzione della battaglia legale e mediatica che da sette anni la famiglia Cucchi ha intrapreso per difendere la memoria di Stefano e per assicurare alla giustizia i responsabili della sua morte.

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Il ricordo di Stefano

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“In questi anni ho imparato che significa affrontare lo Stato – racconta Ilaria Cucchi – da quella notte la vita della mia famiglia è stata sconvolta per sempre. Rendere pubblico un dolore privato è l’unico strumento che abbiamo per riuscire, un giorno, a ottenere la verità a cui abbiamo diritto ma è allo stesso tempo una grande violenza a cui ci sottoponiamo. Mia madre mi disse che Stefano non avrebbe mai voluto che le sue foto in quelle condizioni fossero mostrate e che il suo diventasse un caso pubblico, ma abbiamo ricordato la sera in cui fu arrestato: stava benissimo e dopo sei giorni fu sottoposto a  quello che è stato definito ‘un violentissimo pestaggio’ e poi inghiottito dal carcere nell’indifferenza generale. Il clamore mediatico serve non solo a ottenere giustizia per la nostra famiglia, ma a impedire che casi del genere si ripetano”.

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Il clamore del caso e la visibilità che Ilaria Cucchi si è costruita nel corso degli anni hanno sottoposto la figura di Stefano all’attenzione dell’opinione pubblica, nel bene e nel male: “Ho dovuto difendere la sua memoria, hanno fatto un processo al morto – continua Ilaria – con lui ho passato momenti bellissimi e momenti difficili. Abbiamo affrontato, come famiglia il problema della droga ma ce l’abbiamo sempre fatta perché eravamo uniti. Forse ce l’avremmo fatta anche quella volta, ma non lo sapremo mai”.

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La perizia Introna

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Risale all’11 maggio scorso la discussa perizia firmata Francesco Introna, professore di medicina legale al Policlinico di Bari. “Siamo a un punto di svolta – commenta l’avvocato Anselmo – porterò a processo gli assassini di Stefano per omicidio preterintenzionale. Anche se per la perizia Introna temiamo un pregiudizio ideologico, sono stati riconosciuti i dati scientifici che per sette anni sono stati negati: finalmente si riconosce una correlazione tra le lesioni che Stefano ha subito e la morte. Le conclusioni giuridiche del professore non sono rilevanti, i dati ci permettono di parlare di omicidio”.

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