Operai, cuochi e meccanici. Sono questi i diplomati pugliesi che hanno più facilità a trovare un impiego. Ma che allo stesso tempo si scontrano con le richieste di una maggiore competenza da parte delle imprese del territorio. È quanto risulta da uno studio dell’osservatorio regionale presentato oggi in giunta.
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Identikit delle imprese che assumono
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Il 38,8 per cento delle imprese pugliesi che assumono si occupa di industria, il 34 per cento di servizi. Il diploma è maggiormente richiesto nelle industrie tessili e dell’abbigliamento, nelle industrie elettriche ed elettroniche e nelle public utilities. Per ciò che concerne i servizi invece i settori in cui le imprese prevedono assunzioni per una maggior quota di diplomati sono le imprese operanti nel commercio (41,5%), nell’informatica e nelle telecomunicazioni (63,9), nei servizi finanziari e assicurativi, nei media e comunicazione e negli studi professionali.
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Previsioni di assunzione
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Ad aprire le porte di una probabile assunzione è il diploma in ambito amministrativo commerciale, nell’ambito meccanico, edile ed elettrotecnico. Osservando le medie 2011-2015; 2013-2015, non si registrano particolari variazioni se non una crescita di previsioni di assunzione nel settore edile e una diminuzione nel 2013-2015 del settore informatico. Nell’ordine i settori che registrano livelli più elevati di previsioni occupazionali sono: amministrativo commerciale, meccanico, turistico alberghiero, elettrotecnico ed edile.
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La difficoltà di trovare candidati
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Ma in Puglia si presenta però un problema: la difficoltà di fare incrociare la domanda con l’offerta. Il 30 per cento delle aziende metalmeccaniche non riesce a trovare giovani lavoratori a causa della scarsa preparazione dei candidati. Stessa situazione per il 25 per cento delle industrie del legno, 16 per cento per le elettriche ed elettrotecniche, 16 per cento trasporti e logistica e per informatica e telecomunicazioni.
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Il 64% delle assunzioni programmate in Puglia è concentrato su sei figure: la prima tra queste è relativa alle professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione, in cui si riscontra ancora, seppur minima, difficoltà di reperimento del 4,6 per cento. Si evidenzia un’elevata difficoltà di reperimento di professioni qualificate nelle attività commerciali (9,1%, 3750 unità), e per i conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento.
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Le scelte degli studenti
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Al primo posto tra le scelte dei ragazzi che terminano il percorso delle medie per iscriversi alle superiori, spicca lo Scientifico, anche se si registra comunque un calo: si passa da 9.243 nelle prime classi nel 2010-11 fino a 6.572 nel 2015-16. La perdita di attrattività del percorso viene controbilanciata da un maggiore interesse dei nuovi iscritti verso l’opzione Scienze applicate, in cui il “latino” viene sostituito “dall’informatica” e da un potenziamento della materia “scienze naturali”. Il Classico, così come quello delle Scienze Umane, registra nel periodo considerato, un minor numero di frequentanti le prime classi.
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Maggiore attrattività per i Linguistici, per i tecnici (indirizzo Amministrazione, finanza e marketing), per i settori Informatica e Telecomunicazioni, il cui numero di studenti al primo anno di corso è passato da 1.760 nel 2010-11 a 2.253 nel 2015-16. Ed ancora interesse per gli indirizzi di Chimica, Materiali e Biotecnologie, per i quali si è assistito ad un raddoppio del numero di frequentanti la stessa classe nel periodo considerato (da 787 nel 2010-11 a 1.311 nel 2015-16).
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Tra gli indirizzi proposti nei percorsi professionali quello dei Servizi per l’Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera risulta essere anche nel 2015-16 il più frequentato dagli studenti al primo anno. Aumenta l’attrattività dell’indirizzo Ottico ed Odontotecnico per il quale, anche se con valori assoluti molto contenuti, nel corso del periodo è raddoppiato il numero di frequentanti, anche grazie all’autorizzazione ad attivare l’offerta formativa in alcuni istituti professionali.