Tutti la conoscono come Laika, ma il suo vero nome era Kudrjavka ed era il cane scelto dai sovietici per essere imbarcata nella capsula spaziale Sputnik 2.
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Non si conoscono ancora le ragioni della scelta di un cane per la missione, forse le dimensioni ridotte utili per entrare nella piccola capsula, ma nemmeno le ragioni della scelta di Laika. Era un cane randagio, una meticcia dagli occhi dolci e un po’ spaventati, forse aveva 3 anni. Inoltre il destino di Laika era segnato fin dall’inizio: Sputnik 2 era attrezzata per far sopravvivere la piccola meticcia apportandole cibo e acqua per qualche giorno, ma non era progettata per il rientro sulla terra.
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Dopo il lancio nello spazio, che destò scalpore in tutto l’occidente, la versione ufficiale del governo fu che Laika visse per almeno 4 giorni dopo il lancio. La versione di altre fonti che il cane, in realtà, morì dopo poche ore dal lancio forse a causa di sbalzi termici oppure per asfissia causata da un guasto all’impianto di areazione.
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Se da un lato il lancio dello Sputnik con un essere vivente a bordo fu un passo in avanti dell’ingegneria sovietica rispetto agli USA, dall’altro la scelta di un cane e della sua annunciata morte destò notevoli polemiche e proteste.