Le segnalazioni per reati ambientali sono state 313 in appena tre mesi. Grazie al numero verde 800.954.500 attivato – dopo una pausa di tre anni – dall’assessorato al Demanio della Regione, ora è possibile tracciare un ritratto di quelli che sono i comportamenti di chi passa l’estate in Puglia, per vacanza o per lavoro, e dei pugliesi stessi.
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Le segnalazioni sono state gestite dalla sezione pugliese dei Rangers d’Italia insieme al servizio di tutela di zoofilia ambientale e alle associazioni ambientaliste Pro Natura e Ripalta Area Protetta. “Il numero verde – spiega il coordinatore del progetto Mauro Sasso – contro i reati del mare e i reati ambientali sul demanio marittimo, ha lo scopo di promuovere la formazione di un Osservatorio in grado di svolgere un ruolo di ponte tra cittadini, istituzioni e forze dell’ordine”.
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Positiva è stata la risposta dei cittadini e dei turisti che hanno inviato le loro segnalazioni, oltre che per telefono, anche tramite il sito www.ecoreatipuglia.it e la app gratuita. Le segnalazioni sono arrivate da tutto il territorio pugliese sia per abusi sul demanio (quindi su spiagge, porti, fiumi, torrenti e laghi) sia per altri tipi di reati ambientali che, nonostante non riguardassero lo scopo primario del progetto, sono stati segnalati alle autorità competenti.
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Il primato delle segnalazioni dei reati demaniali lo detiene la provincia di Lecce, a cui segue Bari e Barletta-Andria-Trani. Il problema più segnalato riguarda la pulizia delle spiagge, la disposizione degli ombrelloni – che spesso compromette il paesaggio delle delicate dune sabbiose, tipiche delle nostre coste – e la cartellonistica, che manca talvolta di tutte le informazioni che i gestori dei lidi devono esibire per legge, quali il numero degli ombrelloni, l’area totale occupata e il numero massimo di bagnanti. Nell’ampia fetta delle segnalazioni anomale fatte in spiaggia, anche nudisti, pesca di frodo e recupero di fauna selvatica.
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Per quanto riguarda le segnalazioni non demaniali, la provincia che ha inviato il maggior numero di sos è stata Bari (31%) a cui seguono Lecce (26%) e Taranto (19%). Tra i problemi maggiormente segnalati, l’inquinamento e l’abbandono di rifiuti, oltre alla presenza di fauna selvatica e cattivo odore.
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rnIl bilancio dei tre mesi di servizio, rivelatosi soddisfacente per tutti i soggetti che hanno collaborato per il funzionamento del numero verde, è stato presentato nella giornata del 31 ottobre, termine ultimo per i gestori di lidi per rimuovere le pedane amovibili dalle spiagge. L’appuntamento con i guardiani del paesaggio è rimandato, così, alla prossima estate, periodo clou per la Puglia che impara a sue spese a gestire il flusso crescente di turisti sulle sue coste e non solo.