I Medici – la fiction angloitaliana dedicata alle vicende della famiglia più famosa di Firenze (o, perlomeno, la seconda) – ha conquistato nella serata di lancio 7.562.000 spettatori (pari al 29.9% di share) ed è diventata un nuovo fenomeno televisivo, alimentato dalla sfida diretta della Rai al mercato internazionale delle serie Tv. I Medici racconta – naturalmente in maniera romanzata – le vicende della famiglia fiorentina a partire dalla morte per avvelenamento di Giovanni, interpretato da Dustin Hoffmann, direttamente uscito dallo spot promozionale della regione Marche. Dopo la tragedia, il figlio Cosimo (Richard Madden) si carica in groppa il pesante fardello dell’eredità politica paterna e assume le redini della famiglia e della città.
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Dopo i primi minuti dell’incipit, la fiction rivela le carte con cui ha intenzione di giocare nel corso delle otto puntate: le relazioni interne alla famiglia, la dura scalata di Cosimo verso la signoria fiorentina, gli intrighi alla corte papale, ma anche l’amore per l’arte e la difesa della pace e tutti quegli splendidi princìpi che hanno traghettato l’Uomo fuori dal Medioevo, verso il Rinascimento e oltre. A complicare il tutto, la doppia narrazione che segue Cosimo da giovane – nei flashback che precedono la storia di vent’anni, che raccontano il rapporto col padre e col fratello Lorenzo e la genesi del principe (per dirla alla Machiavelli) – e il Cosimo maturo, pronto ad affrontare la difesa della casata e della città dopo il grave colpo inferto ai suoi cari.
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rnLa doppia première soffre di un sovraffollamento – tipico delle prime puntate di una serie – di troppi elementi e troppe informazioni. I rapidi passaggi temporali e geografici e l’aspetto pressoché immutato dei personaggi tra un flashback e l’altro (nonostante lo scarto ventennale) non permettono, inoltre, al pubblico di orientarsi in ogni momento della narrazione.
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Cosimo è interpretato da un volto noto delle serie tv, Richard Madden, il Robb Stark del Trono di spade: cupo, nervoso si aggira tra i suoi simili e vi si relaziona con poche, lapidarie parole, accusando i colpi di un destino avverso e di un’Italia corrotta. Lungi dall’essere un padre amorevole, Giovanni/Dustin Hoffman è l’uomo politico del Rinascimento italiano: scaltro, illuminato, portavoce del fine che giustifica i mezzi.
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Sia Madden che Hoffman, attorno ai quali sono costruite queste prime due puntate e, presumibilmente, tutta la serie, sembrano inchiodati nei loro personaggi e stentano a trasmettere una vera emozione, concentrati nel recitare la parte di uomini tutti d’un pezzo, e dimentichi delle complessità che vi è dietro. I Medici vive il limite di essere un ibrido tra la fiction Rai e la grande serie Tv internazionale: dal cast all’ambiziosa scenografia e ricostruzione storica, diversi elementi denotano lo sforzo di mettere in palinsesto una produzione diversa da quello a cui la Rai ci ha abituati. Tuttavia il prodotto rimane ancorato a una sceneggiatura un doppiaggio sciatti, che pesano molto nell’economia generale. Nonostante l’esordio trionfante, I Medici tirerà effettivamente le somme nella trasmissione delle prossime puntate, quando potrà saggiare quanto il pubblico italiano vorrà effettivamente seguire la sua storia e ad affezionarsi a suoi personaggi.
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