Il “patto del panzerotto” non ha funzionato, tra il governatore pugliese Michele Emiliano e il premier Matteo Renzi è sempre più gelo. Giovedì i due si sono a malapena stretti rapidamente la mano durante il convegno Anci, alla Fiera del Levante, senza scambiarsi una parola. Rapporti sempre più tesi che potrebbero danneggiare, alla fine la Puglia. Lo stesso Emiliano stamattina ha confermato che tra lui e il presidente del Consiglio, nonostante l’appartenenza allo stesso partito, il Pd, non c’è nessun feeling.
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Emiliano: “Con Renzi è impossibile parlare”
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“E’ impossibile per me parlare con il premier. C’è un muro assoluto che impedisce al presidente di parlare con le persone che, evidentemente, gli danno l’impressione di non comprendere il suo verbo”, ha commentato Emiliano a chi gli chiedeva se ieri a Bari, in occasione del congresso Anci, avesse parlato con Renzi. Emiliano ha parlato con i giornalisti a margine di una visita alla mostra World press photo con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Il governatore pugliese ha rincarato la dose: “Io, evidentemente, ho dei limiti e non riesco a capire bene il messaggio” del premier “e quindi la sanzione che subisco è di non poterci parlare. Però ce ne siamo fatti una ragione. Nel senso che, grazie a Dio – ha concluso – porta pure fortuna per certi versi non avere contatti col potere se poi, io e Luigi, siamo qua”.
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Emiliano-de Magistris, la nuova alleanza
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Il governatore strizza l’occhio proprio a De Magistris, con il sindaco di Napoli, ha intenzione di “costruire un’alternativa al modo di fare politica del governo Renzi”, non attraverso un movimento o un partito del Sud che tuttavia potrebbe nascere dal basso, ma “con l’azione amministrativa quotidiana” affidata loro nei rispettivi incarichi istituzionali. I politici ne hanno parlato con i giornalisti che gli chiedevano se stessero pensando a un movimento per difendere le ragioni del Sud.rnDe Magistris, che si è definito un “senza fissa dimora” dal punto di vista dell’appartenenza politica, ha spiegato che “siamo impegnati in qualcosa che è molto grande: Michele parla per la Regione Puglia, io faccio il sindaco di Napoli. Con le complessità di una città – ha aggiunto – non posso pensare alla costruzione di un movimento politico in prima persona. Detto questo, è chiaro che con la nostra azione quotidiana politica, amministrativa, civica, stando tra la gente, noi stiamo creando le fondamenta del nuovo modo di fare politica. Poi se questo troverà gambe, cuori e forze perché possa nascere qualcosa di nuovo, non mettiamo nessun limite”. Dal patto del panzerotto a quello della pizza?