Immaginate le navi che si spostano con riferimenti cartografici differenti. Immaginate gli italiani utilizzare come riferimento primario il meridiano passante per Monte Mario a Roma, il comandante della nave da Crociera inglese che utilizza Greenwich, quello francese che prende come riferimento il meridiano passante per Parigi, e poi il meridiano di Ferro delle Canarie, Gerusalemme, San Pietroburgo. Pensate poi agli orari di imbarco, e a nessuna convenzione che possa uniformare gli orari di ognuno.
rn
Questo ciò che accadeva prima del 1884. Ogni nazione utilizzava un proprio sistema di riferimento, cartografico e orario, fino al giorno in cui, grazie alla convenzione di Washington, 41 rappresentanti di 25 paesi del mondo stabilirono che tutti avrebbero utilizzato il meridiano di Greenwich come Primo Meridiano di Longitudine Zero. Da quel momento carte geografiche, nautiche e astronomiche sono realizzate sulla base di questo meridiano.
rn
Perché tale difficoltà nello stabilire un meridiano? Un Meridiano è una semplice convenzione, ovvero nulla ne delinea fisicamente la sua esistenza. Se, per esempio, è più semplice stabilire la presenza di un equatore poiché altro non è se non una traccia equidistante dai due poli e che divide la sfera terrestre in due semicerchi, non si può ottenere la stessa certezza fisica per i meridiani. Scegliere Greenwich come Meridiano Zero fu un riconoscimento alla storica funzione per cui Carlo II, Re di Inghilterra, fondò l’Osservatorio di Greenwich: determinare la longitudine in mare.
rn
Nello stesso Osservatorio è ancora presente la Time Ball, una sfera di colore rosso posta sulla sommità dell’edificio che ogni giorno alle ore 13 cade lungo l’asta che la sorregge. Questo movimento indicava storicamente ai marinai l’ora esatta cosicché potessero regolare i loro orologi.
rnrn
Nel giardino esterno è invece indicata, con una linea di metallo posizionata sul suolo, il Meridiano Zero che divide i due emisferi, orientale e occidentale.
rnrnrn