Una proposta di legge per ‘la diffusione e la regolamentazione dei defibrillatori semiautomatici esterni in ambito ospedaliero’ è stata presentata dai consiglieri del gruppo Pd (proponente Ruggiero Mennea, insieme al presidente Michele Mazzarano, Ernesto Abaterusso, Paolo Campo, Filippo Caracciolo, Sergio Blasi, Pino Romano, Donato Pentassuglia, Marco Lacarra e Fabiano Amati) e dagli esponenti di Esp, Sabino Zinni, e Sinistra Italiana, Cosimo Borraccino.
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“Questa pdl ha l’obiettivo – spiega Mennea, che riveste il ruolo di presidente del comitato permanente di Protezione civile regionale – di elevare i servizi a tutela della salute, attraverso la migliore diffusione di defibrillatori semiautomatici esterni e tecniche di primo soccorso e defibrillazione precoce. Si tratta di un importante passo avanti in materia di prevenzione dei rischi connessi alla salute della popolazione”. Secondo lo studio Maastricht, infatti, l’incidenza della morte cardiaca improvvisa continua a crescere proporzionalmente con l’età, ma il 45% interessa soggetti under 65 anni; inoltre, l’80% degli arresti cardiaci extra-ospedalieri avviene presso il domicilio e il restante 20% in strada o in ambienti pubblici; e il 60% avviene in presenza di testimoni.
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La proposta di legge si compone di 12 articoli e per l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno si rifà ai criteri e alle modalità già fissati dall’accordo Stato-Regioni del 27 febbraio 2003. Prevede anche la formazione degli utilizzatori con “l’obiettivo di diffondere il più possibile tra la cittadinanza le competenze e le capacità necessarie ad intervenire tempestivamente nell’emergenza cardiaca al fine ultimo di tutelare la vita”. I corsi devono assicurare l’apprendimento delle tecniche di Bls e della capacità di utilizzo, in tutta sicurezza, del defibrillatore semiautomatico esterno per garantire l’intervento sulle persone vittime di arresto.
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Oltre ai luoghi in cui si pratica attività sanitaria e sociosanitaria e quelli destinati ad attività ricreativa ludica, agonistica e non agonistica anche a livello dilettantistico (come previsto dal decreto Balduzzi), con questa pdl l’obbligo della dotazione di un defibrillatore scatta anche per istituti scolastici di ogni ordine e grado, pubblici e privati; università; auditorium, cinema e teatri; parchi divertimento, discoteche, sale gioco e strutture ricreative; strutture turistico-ricettive quali villaggi turistici, camping, alberghi, pensioni, bed & breakfast, ostelli, sale ricevimento, pub e ristoranti, strutture che ospitano eventi quali concerti, manifestazioni sportive, culturali e ludiche; grandi e piccoli scali per mezzi di trasporto aerei, ferroviari, marittimi ed industriali; centri commerciali, ipermercati, supermercati, grandi magazzini, mercati generali, rionali, cittadini; mezzi di trasporto di massa pubblici e privati urbani ed extraurbani; farmacie; uffici di servizi, pubblici e privati, ad alta affluenza (poste, banche, sedi Equitalia, tribunali, agenzie governative ed altri uffici assimilabili per volumi di affluenza); aziende con numero di dipendenti superiore a 15 unità. Il rapporto dovrà essere almeno di un apparecchio ogni mille persone e riguarda anche le attività di nuova apertura. Per stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiaggia pubbliche, solarium ed altre attività assimilabili, insistenti lungo le coste pugliesi, la legge rimanda all’ordinamento dell’autorità di Guardia costiera competente.
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La pdl, infine, vuole promuovere ed incentivare l’implementazione di defibrillatori semiautomatici anche nei condomini di civili abitazioni. Previste anche sanzioni (da un minimo di 500 a un massimo di 3.500 euro, a seconda dei casi) per mancato uso degli apparecchi, assenza di formazione degli operatori o mancata manutenzione.