Maschere da scimmia, una banana gigante e striscioni con su scritto “Adesso decidiamo noi”. L’onda di protesta degli studenti di scuola e universitari baresi è partita questa mattina da piazza Umberto, dove nonostante il tempo grigio un centinaio di ragazzi si sono riuniti in corteo dalle 10 del mattino. Obiettivo della manifestazione è mettere in risalto i tanti disservizi con cui gli studenti sono costretti ogni giorno a vivere: dagli scarsi finanziamenti regionali per il diritto allo studio, fino ai trasporti pubblici inefficienti e le scuole che cadono a pezzi.rnrnIl corteornrn”La scuola non si sta evolvendo – spiega Davide Lavermicocca, coordinatore di Unione degli studenti di Bari -, per questo protestiamo vestiti da scimmia. Vogliamo far sentire la nostra voce.La manifestazione, che in Puglia è stata organizzata anche in altre città, tra cui Brindisi, Lecce, Foggia, Taranto e Altamura, da Unione degli studenti e l’associazione universitaria Link a Bari si fermerà in piazza Prefettura. Lì i rappresentanti delle associazioni studentesche hanno incontrato l’assessore alle Politiche educative Paola Romano per richiedere che sia garantito il diritto allo studio in tutto il territorio. “Ci aspettiamo che gli impegni presi oggi – ha spiegato Lavermicocca al termine dell’incontro – , tra i quali l’apertura di un tavolo tecnico sul diritto allo studio, siano realmente portati avanti per migliorare la condizione di migliaia di studenti e studentesse”.rnrnIl corteo è stato scortato per tutto il tempo dagli agenti di polizia e da un furgone noleggiato dall’Uds, sul quale erano montate delle casse che diffondevano musica e gli slogan del corteo. Tutto si è comunque svolto ordinatamente, senza creare particolari problemi alla viabilità cittadina e alla sicurezza.rnrnGli studenti nella sede del Consiglio regionalernrnUna delegazione di studenti ha portato le rivendicazioni anche in Consiglio Regionale, dove l’assessore alla Formazione Sebastiano Leo ha preso l’impegno politico di portare avanti due proposte dei ragazzi: il comodato d’uso gratuito per la metà degli studenti del primo e secondo anno delle scuole superiori e il finanziamento di un bando per progetti studenteschi autogestiti con la finalità di abbattere la dispersione scolastica. Dalla Regione Puglia gli universitari hanno ottenuto la certezza sulla copertura totale delle borse di studio degli aventi diritto e la sicurezza rispetto all’erogazione tempestiva delle stesse.rnrnLe proteste in tutta la PugliarnrnIn tutta la Puglia sono stati oltre 10mila gli studenti che sono scesi in piazza per protestare, come spiegano dall’Unione degli studenti Puglia. Il maltempo che ha imperversato su tutto il territorio non ha fermato neanche le altre proteste. A Brindisi gli studenti, nonostante il diluvio, dopo un’assemblea studentesca sono partiti in corteo verso il Comune dove hanno ottenuto un tavolo tecnico su comodato d’uso e spazi studenteschi. A Taranto, a Foggia, a Barletta e in tutte le altre città coinvolte dalle manifestazioni gli studenti hanno sfilato per le strade e hanno denunciato per le condizioni dei trasporti, dell’edilizia scolastica e dei costi d’accesso alla formazione.rnrn”Nella nostra regione studiare è un lusso per pochi, come dimostrano i dati sulla dispersione scolastica e il calo delle immatricolazioni: non possiamo accettare che solo chi ha soldi per trasporti, libri e tasse possa iscriversi a scuole e università”, ha dichiarato Nunzio Nardulli, coordinatore della Rete della Conoscenza Puglia
Maschere da scimmia e banane, la protesta degli studenti per “la scuola che non evolve”
Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 11:34
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