E’ stata l’inchiesta madre sui concorsi universitari, la prima che a Bari portò all’arresto di alcuni professori. Oggi, a distanza di 15 anni dall’avvio dell’indagine della Procura, è terminato il processo di primo grado e il principale imputato, il professore Paolo Rizzon, luminare della cardiologia italiana, è stato assolto. L’allora primario fu arrestato nel 2004 con l’accusa di aver pilotato alcuni concorsi universitari: i giudici hanno dichiarato di non doversi procedere nei confronti del professionista per il reato di associazione per delinquere perché il reato è prescritto.
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La contestazione di concussione, invece, è stata riqualificata in abuso d’ufficio e induzione indebita: reati per i quali non è più possibile procedere. Paolo Rizzon è stato assolto perché il fatto non sussiste da alcune contestazioni di falso, giudicato non colpevole anche il figlio Brian Peter. Il pm aveva chiesto una condanna a sette anni e mezzo per Paolo Rizzon e a quattro per il figlio.
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Tra le accuse quella di aver pilotato un concorso per un posto da ricercatore. Rizzon, all’epoca primario della Cardiologia al Policlinico di Bari e componente della commissione giudicatrice del concorso, secondo la Procura avrebbe indotto alcuni candidati a non presentarsi a sostenere la prova scritta al fine di favorire la vittoria del figlio. Il luminare, sempre secondo l’accusa, era a capo di un’associazione che avrebbe pilotato i concorsi in tutta Italia.