I ragazzi di Scienze della Formazione ancora senza una sede. Sbattuti da una parte all’altra, dall’Ateneo a Giurisprudenza fino al Chiaia Napolitano, oltre mille studenti si ritrovano ora, a causa della chiusura dell’aula C al secondo piano del palazzo di Ateneo (divisa con i colleghi di Lettere), a subire il posticipo delle loro lezioni. Tra enormi disagi.
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I fatti
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Scienze della Formazione, dopo la chiusura dei plessi in affitto di via De Rossi e di via Quintino Sella, si trova senza aule. L’anno scorso per entrambi i semestri i ragazzi hanno subito notevoli disagi, con lezioni annullate o che si sono svolte in spazi piccoli e insufficienti. L’Università Aldo Moro ha speso 17mila euro per acquistare un software in grado di gestire le aule e distribuirle tra i dipartimenti, in base alle necessità. Ma i direttori dei dipartimenti del Murattiano hanno proposto di evitare l’uso di quel software, secondo la regola: quello che mio è mio. Lo hanno messo nero su bianco lo scorso anno in una lettera e lo continuano a ribadire anche in queste settimane. Sostenendo in pratica che siccome sono i dipartimenti a pagare per la manutenzione delle aule, queste devono essere ad uso dei ragazzi dei dipartimenti e possono essere “prestate” solo in emergenza, ma non in maniera sistematica. Mettendo quindi da parte qualsiasi logica di condivisione o di pianificazione.
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L’aula C
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A peggiorare la situazione è la chiusura dell’aula C, una delle più grandi e delle più capienti nel palazzo dell’Ateneo. In estate ci sono stati dei piccoli cedimenti di intonaco dal soffitto. Sono passati mesi da allora e della messa in sicurezza non c’è neanche l’ombra. E nel frattempo? La chiusura dell’aula ha costretto il dipartimento di Lettere a riprendersi delle aule che erano state date in condivisione a Scienze della Formazione, che ora si trova al palo.
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“La problematica aule affligge il nostro Ateneo – denuncia Carlo De Matteis, consigliere di amministrazione per la coalizione Up – da tempo immemore, e negli ultimi due anni abbiamo insistito per una programmazione definitiva che risolvesse la problematica. Negli ultimi giorni ci si è posti il problema di come risolvere la problematica legata all’aula C, la più grande e utilizzata di tutto il palazzo Ateneo. Penso sia un errore focalizzarsi sempre sul problema più urgente senza pensare al tutto: da tempo chiedo un censimento di tutte le aule della nostra università, compresi gli spazi studio come le biblioteche e le sale lettura, con annesse informazioni sul rispetto delle normative vigenti. Potrebbe anche star bene chiedere agli studenti uno sforzo, in situazione di emergenza e durante interventi risanatori, purché siano garantiti un’adeguata programmazione e connessa progettualità e servizi per studiare, oltre che per seguire le lezioni”.
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Il progetto
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Nelle intenzioni dell’Università Aldo Moro c’è la realizzazione delle aule per Scienze della Formazione nel palazzo dell’ex Poste (dopo che è stata bocciata l’ipotesi del piano terra del palazzo Ateneo), ma se ne parla per l’anno accademico 2017/18. Nel frattempo? Si continua con i pellegrinaggi e le migrazioni.
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“Quello cui dobbiamo puntare nel breve termine – conclude De Matteis – è, a mio avviso, un generale miglioramento delle aule, nonché la ricostruzione, specie per gli studenti di Scienze della Formazione, di quel senso di identità che francamente, a seguito dei tanti spostamenti, è andato oramai perduto”.
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