Slitta ai primi mesi del prossimo anno l’avvio del porta a porta a Santo Spirito, Palese, Marconi, San Girolamo e Fesca. Ieri la giunta ha dato mandato all’Amiu di acquistare le attrezzature necessarie per il progetto che in questa prima fase interesserà 50mila persone con 18.529 famiglie e 1.417 attività commerciali, ad un costo complessivo di un milione e 291mila euro.
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Come funzionerà il porta a porta
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In totale saranno acquistati circa 100mila bidoncini, di colore diverso a seconda del rifiuto da differenziare, 3 milioni di buste per l’organico, un milione per plastica e alluminio.
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La carta e la plastica si potranno conferire una volta alla settimana, il vetro una volta ogni due settimane, l’organico tre volte, l’indifferenziato due volte, quattro volte i rifiuti sanitari.
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L’intera fase di implementazione del nuovo servizio sarà supportata da Conai, che affiancherà i tecnici del Comune e del gestore del servizio nelle fasi di start up sino all’applicazione del piano a tutta la città. Entro l’anno il Comune avvierà anche le selezioni tra gli studenti universitari che avranno il ruolo di “facilitatori”: gireranno tra i quartieri per sensibilizzare i residenti alla raccolta differenziata.
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I tempi
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Salvo ricorsi, la gara per l’acquisto del materiale dovrebbe concludersi entro poche settimane. Ma quasi sicuramente il Comune non riuscirà a fare partire il piano per la fine dell’anno. Probabilmente slitterà ai primi mesi del 2017. “Utilizzeremo questo tempo – spiega l’assessore all’Ambiente, Pietro Petruzzelli – per una forte campagna di sensibilizzazione nelle zone che saranno interessate dal progetto. Nello studio del Conai si individua la zona 1 (Santo Spirito, Palese, Macchie, Marconi, San Girolamo, Fesca) come quella di start up in quanto maggiormente vocata al porta a porta. Qui dobbiamo partire con urgenza anche per raggiungere, nel 2017, i valori target che verranno fissati dalla Regione Puglia per usufruire della riduzione dell’aliquota dell’ecotassa”.
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Il rebus dei lavori del waterfront
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C’è anche da risolvere il problema dei lavori del waterfront. Con la chiusura del lungomare di San Girolamo e l’impossibilità per i mezzi dell’Amiu di percorrerlo, bisognerà individuare un’alternativa per il ritiro dei rifiuti. Almeno momentaneamente, in attesa della conclusione dei lavori.
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La città divisa in otto aree
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