Ammonta a 12.626 euro la somma raccolta dal festival Il Libro Possibile per Emma e Valentina, le due bambine pugliesi affette da una grave malattia con cui convivono da anni. L’assegno sarà consegnato al Castello di Conversano giovedì 22 settembre alle 18 all’Associazione volontari ospedalieri per l’infanzia, nata ad Alessandria nel 1993 allo scopo di rendere meno traumatico l’impatto del bambino e della sua famiglia con la realtà ospedaliera.
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Per sostenere le cure delle due bambine l’organizzazione della kermesse letteraria ha organizzato lo scorso 25 luglio “il Pranzo Possibile” in un ristorante di Borgo Egnazia. Per i commensali hanno cucinato importanti chef provenienti da tutta Italia, come Enrico e Roberto Cerea e a Paolo Rota del ristorante tristellato “Da Vittorio” di Brusaporto, Davide Scabin del Combal.Zero di Rivoli, Pietro Zito del ristorante Antichi sapori di Montegrosso – in provincia di Andria, Cristina Bowerman – cuoca stellata del Glass Hostaria di Roma – e Corrado Assenza del Caffè Sicilia di Noto. Senza dimenticare poi i “padroni di casa”, gli chef resident Andrea Ribaldone e Domenico Schingaro del ristorante Due camini dove si è tenuta l’iniziativa a scopo benefico.
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L’evento, realizzato con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nasce da un’idea di Paolo Marchi, gastronomo e ideatore di Identità golose, Rosella Santoro, direttrice artistica del festival letterario “Il Libro Possibile” di Polignano a Mare, e Gianluca Loliva, presidente dell’associazione culturale Artes.
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“Quando ci chiedono cos’è Emma per noi la risposta è: la nostra vita”, spiegano Daria Terracina e Andrea Ribaldone, genitori di Emma, affetta sin dalla nascita da tetraplegia. “Siamo felici – proseguono. che questo pranzo porti anche il nome di nostra figlia. Il dono fattoci sarà devoluto all’Avoi, che li userà per rendere più facile la vita di bambini come Emma. A tutti grazie, di cuore”
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“Da quando Valentina è venuta al mondo facciamo i conti con una malattia di cui non conosciamo il nome” – dichiarano Anita Graniti e Fatmir Marku, genitori della bimba – per una famiglia monoreddito come la nostra affrontare viaggi, consulti medici e tutto quello che la malattia comporta è una impresa a volte impossibile. Siamo rimasti sbalorditi dalla generosità che ci ha circondato e che ci riempie di felicità. Non solo: finalmente abbiamo smesso di sentirci soli”.