Sono ben 47 aziende e 13 presidi del gusto a rappresentare la Puglia dei gusti e dei sapori di tradizione a “Terra Madre – Salone del Gusto”, che si svolgerà a Torino dal 22 al 26 settembre 2016.
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La partecipazione è organizzata da Unioncamere Puglia e Regione Puglia, Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Tutela dell’Ambiente, nell’ambito del “Programma promozionale 2016” attuato in convenzione.
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L’evento, realizzato da Slow Food Promozione, si svolgerà per la prima volta nel centro di Torino, nel Parco Valentino, all’interno del Mercato italiano e internazionale, dove saranno allocate le postazioni (“bancarelle”) da destinare agli espositori.
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Olio extra vergine di oliva, anche Dop e Bio, taralli artigianali, fichi secchi mandorlati e al cioccolato, oli aromatizzati, ortaggi sott’olio, sughi pronti, confetture e marmellate, birra artigianale, birra biologica artigianale, creme vegetali, insaccati freschi e stagionati, farina, semola, pane, pasta e prodotti da forno latticini e formaggi stagionati, ricotta e altri prodotti caseari, vincotto primitivo, insieme ai presidi del gusto sono i tantissimi prodotti che la Puglia mette in vetrina a Torino. Prodotti di grande qualità e di rinomata tradizione. Temi che incrociano il lavoro di Slow Food e di Terra Madre e ogni giorno vengono declinati in altri argomenti come lotta alla fame, malnutrizione e cattiva alimentazione – facce della stessa medaglia – l’educazione alimentare, il rapporto tra cibo e ambiente e il rispetto dei territori e delle tradizioni.
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“Il fatto che in questa ventesima edizione sia stato modificato il nome dell’evento, anteponendo Terra Madre al Salone del Gusto, è espressione della scelta precisa di assegnare un ruolo da protagonisti a chi coltiva e produce cibo, valorizzando le economie locali e enfatizzando valori come la responsabilità sociale d’impresa e la sostenibilità. In Puglia moltissime aziende hanno fatto questa scelta, che è di natura sociale prima ancora che economica”, dichiara Alessandro Ambrosi, presidente di Unioncamere Puglia. “I presidi del gusto sono pacifici avamposti di tradizione di territori e comunità, oltre che forzieri di specialità produttive che nessuna globalizzazione potrà mai riprodurre. I contesti naturali non sono imitabili e il doppio filo che li lega al gusto ed alla salubrità dei prodotti è garanzia di qualità unica”.
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