A vederlo da lontano sembra un centro commerciale come gli altri, con la scritta “Iperstore” che svetta sulla struttura. Basta però avvicinarsi all’ex Iper Sandi in via Oberdan – a pochi passi dall’ingresso “Bari Marconi” della metropolitana cittadina – e lo scenario cambia radicalmente. Cartacce, vetri rotti, rifiuti di ogni genere sono stati abbandonati vicino alla porta di ingresso, che ormai da troppi anni è chiusa.
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I residenti di Japigia: “Uno spettacolo terribile”
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“La struttura è in questo stato dal 2011, uno spettacolo terribile”, spiegano alcuni residenti del quartiere Japigia. In quell’anno l’ex ipermercato chiude del tutto i battenti, dopo che la struttura era stata data in gestione ad alcuni commercianti cinesi. A ricordo di quel periodo rimane la grossa scritta “Shangai – Abbigliamento, calzature, casalinghi” sulla facciata.
rnrnrnVetrate rotte, graffiti e rifiuti all’ingresso rnrnNessuna transenna o cartello delimita l’ingresso e così chiunque – anche gli studenti della vicina scuola media Amedeo D’Aosta -, rischia di farsi male viste le vetrate distrutte e abbandonate qui nel degrado totale da chissà quanto tempo. Tutt’attorno, tra i manifesti che indicano “l’ingresso del supermercato a 20 metri”, ci sono i graffiti dei ragazzi che di notte si avventurano per lasciare la propria firma su pavimenti, pareti e le poche vetrate sopravvissute alle cariche dei vandali.rnrnQui nessuno viene più a fare manutenzione da molto tempo, tanto che non solo spuntano erbacce dal pavimento, ma persino le piccole aree verdi circostanti non sono curate e pullulano di rifiuti. Di quello che era l’ingresso non rimane niente, se non l’impianto utilizzato per far abbassare la saracinesca, ormai distrutto ed arrugginito, così come le luci sul soffitto.rnrnLe denunce dei cittadinirnrnNon mancano comunque le denunce per la pericolosità dell’area. In settimana un cittadino ha filmato un video in cui mostrava come la struttura fosse stata trasformata in una discarica a cielo aperto e l’ha postato sulla pagina Facebook del sindaco Antonio Decaro. “Non è possibile – dichiara – che a pochi metri da una scuola ci sia un posto abbandonato e pericoloso, con vetri rotti. Bisogna metterlo in sicurezza e punire i responsabili del degrado di questo immobile”.