L’Università di Bari si apre al mondo islamico. E lo fa attraverso l’istituzione di una “cabina di regia”, ovvero un comparto dedicato alla comunità islamica barese che possa, di comune accordo, non solo creare un’offerta formativa basata sul mondo “Halal” – l’ente che certifica che i prodotti rispettino gli standard imposti dall’Islam – ma anche supportare attività imprenditoriali ad esso legate.
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Alla base del progetto c’è un accordo tra l’Università di Bari, l’Halal International Authority e la Cidi, la Comunità islamica d’Italia, che sarà firmato domani 14 settembre dal rettore dell’Università Antonio Uricchio e Sharif Lorenzini, il presidente di Halal International Authority nel padiglione 110 della Fiera del Levante. “Un accordo – spiegano dall’Halal International Authority – che possa essere di supporto alle amministrazioni locali e nazionali per la promozione dei distretti produttivi regionali nei mercati dei Paesi musulmani”. Per quanto riguarda l’offerta formativa dell’Università, invece, verrà implementata la promozione della cultura dell’Halal e dei suoi standard nei progetti formativi dei vari corsi di laurea. Il documento sarà anche un punto di partenza per la creazione di iniziative imprenditoriali legate all’Halal, partendo dall’integrazione della comunità degli studenti islamici attraverso servizi di supporto ed iniziative dedicate.
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La location dalle 10 ospiterà anche un convegno in cui esperti nel settore si confronteranno per illustrare ai partecipanti le opportunità che il mercato “Halal” offre agli imprenditori locali, in un’ottica di sviluppo e rilancio di tutti i settori economici, con quello agroalimentare a fare da apripista. All’evento parteciperanno anche il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, gli assessori allo Sviluppo economico e all’Agricoltura Loredana Capone e Leonardo Di Gioia, che spiegheranno le prospettive di rilancio nell’ambito del sistema Puglia. Presente anche Alessandro Ambrosi, presidente della Camera di Commercio di Bari e presidente di Unioncamere Puglia, che parlerà delle opportunità dell’export per il settore agroalimentare.
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“Si tratta – spiegano dall’Halal international authority – di un’occasione decisiva per contribuire anche alla costruzione e alla diffusione della cultura della pace, della coesione sociale e dello sviluppo”.