Oggi mi sono svegliato con un desiderio, una di quelle cose irrealizzabili e talmente tanto impossibili da sembrare paradossalmente semplicissime da fare. Appena aperti gli ho occhi mi son detto: “Stamattina voglio prendere la moto e andare a scuola a trovarMI” . A salutare il giovane me che frequentava l’istituto d’arte. Sarebbe bello, ne avrei di cose da raccontarti piccolo Max, traguardi che … raggiungerai, persone che faranno parte della tua vita che tu oggi non puoi nemmeno immaginare, persone che perderai e che ti mancheranno tanto, scelte sbagliate. Ma anche passioni, amori, un figlio… Aaaaah se ne avrei di cose da raccontarti Max. Oggi avremmo fatto filone come ai tempi d’oro e ce ne saremmo andati sul molo a parlare. Tu con la tua bici ed io con la mia moto. Quante cose ti avrei detto di non fare, quante persone ri avrei pregato di allontanare e quante invece di stringere forte perché da li a poco se ne sarebbero andate via per sempre. Tu mi avresti ascoltato, ne sono sicuro. Del resto non è la prima volta che parlo da solo nella vita, ma forse il tuo ascoltarmi ti avrebbe fatto cambiare, perché tutti noi se siamo quel che siamo nel bene e nel male, lo dobbiamo alla somma del bene e del male che ha solcato le traiettorie del nostro percorso di vita. Quindi Max, oggi verrò a scuola e ti guarderò da dietro il mio casco scuro e in sella alla moto, rimarrò lì in silenzio per qualche istante a veder ciò che ero per poi andandomene rombando. Esattamente come successe quel primo giorno di scuola – di tanti anni fa – in cui vidi un motociclista che mi guardava. Non potevo mai immaginare che quello fossi io. Ciao Max e goditela tutta e non avere mai rimpianti.
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