Botta e risposta tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e il premier Matteo Renzi. Dal turismo all’Ilva, non sono mancati i punzecchiamenti.
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Al premier che durante il suo discorso ha detto: “Io ad un Mezzogiorno de-industrializzato non ci credo, mi fa paura. La Puglia non è solo la terra dove si offre un bicchiere di vino al turista, questo è stato l’errore del passato che ha impedito di creare infrastrutture fondamentali”, Emiliano ha risposto lapidario: “Non c’è un’Italia e un Sud senza tarantini vivi”. E sulle accuse sul turismo (Renzi ha detto che “i numeri pugliesi elencati da Emiliano sono ottimi ma non sufficienti per le potenzialità di questa regione”) il governatore replica:
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“Sono convinto che in una promozione turistica dell’Italia l’immaginario del mondo rimarrà fissato su Venezia, Roma, Napoli e Firenze. Noi abbiamo fatto passi in avanti. Su questa materia bisogna incontrarsi e discutere ascoltando chi ha cose da dire”.
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Il discorso in Fiera
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Il ruolo delle regioni. Parte da questo il discorso del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, puntando sullo sviluppo turistico della regione. Emiliano però sottolinea: “Ora dobbiamo puntare in alto. Dobbiamo diventare i migliori del mondo. Per questo abbiamo redatto il piano strategico del turismo”.
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La parola d’ordine sostiene Emiliano è la destagionalizzazione che consente di fare del turismo una fonte di lavoro stabile e continuativo. Emiliano ricorda il tragico incidente ferroviario del 12 luglio scorso. Ricorda la straordinaria macchina del volontariato e della solidarietà dimostrata dalla comunità pugliese. “Grazie – sottolinea Emiliano – per non averci fatto mancare la sua presenza e quella del governo”.
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“Siamo gente che sa obbedire. Non ciecamente è vero e ce ne scusiamo. Ma sappiamo chiudere e riconvertire in strutture territoriali avanzate i nostri ospedali secondo le istituzioni del ministro della sanità senza protestare”.
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“La sanità pugliese – precisa Emiliano – farà il suo dovere con quasi 800 milioni di euro e 15 mila addetti in meno rispetto all’Emilia Romagna”. Il governatore spiega che la riforma fa due pesi e due misure e che è difficile gestire il sistema sanitario con tante difficoltà in più. Il presidente racconta – in un passaggio – il dramma dei tumori causati dall’ilva a Taranto. Emiliano chiede un riscontro a Renzi anche sulla questione energetica.
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“La Puglia produce molta più energia di quella che consuma – precisa – pertanto paghiamo un alto prezzo ambientale e di salute nonostante il primato per la produzione da fonti alternative non fossili”.
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Parla del suo mare. Mare da difendere e da rispettare. “Tutto questo verrà senza dubbio agevolato dai fondi sviluppo e coesione”. Ed ancora il governatore ricorda il reddito economico di dignità e lo sguardo attento del governo regionale sulle medie e piccole imprese che devono diventare più competitive.
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Parla di lavoro e di occupazione, il governatore. “Lo facciamo anche per Guglielmo Minervini”, sottolinea. Immagina un Mezzogiorno coeso per trasformare l’Acquedotto in una holding industriale partecipata. E chiude con le parole pronunciate dal senatore Ottavio Serena – richiamando Cavour – a sostegno del disegno di legge per la costruzione dell’Acquedotto pugliese: “L’impresa che vi proponiamo, non vale celarlo, è impresa gigantesca la cui esecuzione però dovrà riuscire a gloria e vantaggio del paese. Le grandi imprese non si compiono, le immense difficoltà non si vincono che a una condizione, ed è che coloro a cui è data di condurre queste opere a buon fine abbiano una fede viva, assoluta nella loro riuscita. Se questa fede non esiste, non bisogna accingersi a grandi cose”.