Il premier Matteo Renzi prima di salire sul palco ha incontrato le famiglie delle vittime del disastro ferroviario avvenuto tra Andria e Corato. Poi ha aperto il suo discorso in Fiera scusandosi per l’assenza dell’anno scorso: “Pennetta e Vinci, da brave pugliesi, ci hanno regalato un sogno”. “Bari è la città del dialogo e il ponte inaugurato oggi è una bella metafora”. “E’ stata un’estate difficile”, prosegue il premier ricordando gli attentati terroristici avvenuti in Francia e nel resto del mondo; ricordando proprio l’incidente ferroviario e il terremoto e complimentandosi con i soccorritori: “Sono i più professionali del mondo”. Ringrazia i vigili del fuoco, la protezione civile e le forze dell’ordine e annuncia lo sblocco di 100 milioni per potenziare i mezzi e le strutture dei pompieri. Il discorso prosegue sul tema del Mezzogiorno e sottolinea la piccola crescita avvenuta negli ultimi due anni: “Rispetto a due anni fa, quando sono venuto la prima volta qui, il pil del Sud è salito dell’1 per cento e gli occupati dell’1,6 per cento. Dal 2008 al 2014 il pil del Sud erano crollato del 9 per cento. Questa è la realtà, questi sono i dati ufficiali”.
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Durante il suo discorso, fatto a braccio, cita più volte il sindaco Decaro chiamandolo per nome, mentre resta più freddo nei confronti del governatore pugliese Michele Emiliano e non manca di punzecchiarlo e bacchettarlo su diversi temi, ad esempio sul turismo, sottolineando che “i numeri pugliesi elencati da Emiliano sono ottimi ma non sufficienti per le potenzialità di questa regione”.
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E poi richiama a “fare lavoro comune, a fare sistema. Serve un disegno Paese”. “Io ad un Mezzogiorno de-industrializzato non ci credo, mi fa paura. La Puglia non è solo la terra dove si offre un bicchiere di vino al turista, questo è stato l’errore del passato che ha impedito di creare infrastrutture fondamentali”. “Non si blocchino le opere pubbliche, si blocchino i ladri”, aggiunge facendo riferimento alla volontà del sindaco Raggi di Roma di rinunciare alla candidatura. “Il no vuol dire no ai posti di lavoro, no alla riqualificazione delle periferie. Si può dire si o no ma non si dica no per fare pace all’interno di un partito. Si può dire si o no ma si spieghino le ragioni”, dice tra gli applausi. Conclude cosi: “Possiamo essere protagonisti del mondo che cambia se mettiamo al centro non ciò che ci divide ma ciò che ci unisce”.
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Al termine del discorso Renzi ha firmato con Michele Emiliano il patto per la Puglia che prevede fondi per la regione pari a 2 miliardi e 71 milioni di euro. Ai quali si aggiungeranno 1,4 miliardi del Cipe. Finanziamenti che serviranno a realizzare 40 interventi. Tra questi la strada Talsano Avetrana, l’elettrificazione della tratta Lecce Martina delle Sud Est, la messa in sicurezza della viabilità interna dei Monti Dauni e la Piattaforma logistica ferroviari integrata di Foggia-Incoronata, la tangenziale di Foggia, il raccordo ferroviario Brindisi Nord, l’adeguamento della stazione di Francavilla Fontana. Grande attenzione è stata posta poi alla sicurezza del sistema dei trasporti regionali con interventi volti, per esempio all’eliminazione di passaggi a livello, al rinnovo del materiale rotabile e degli elettrotreni. Cinquanta i milioni per il miglioramento della sicurezza nelle linee ferroviarie a binario unico, 36 per la metropolitana del San Paolo (zona Cecilia).
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Le immagini dell’inaugurazione
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