Accertare un eventuale danno erariale di 50 milioni di euro per le casse del Comune di Bari. È quanto chiede in un’interrogazione al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, depositata oggi, il deputato dei Conservatori e riformisti (Cor), Antonio Distaso.
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“Gli ispettori del Mef – dice Distaso – hanno accertato irregolarità nella gestione dell’ente: aspettiamo che sia il Ministro a dare una risposta rapida e definitiva su una vicenda che riguarda due amministrazioni, con una continuità garantita dallo stesso segretario generale”.
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“Il 9 agosto il Comune di Bari – scrive il parlamentare nel documento – ha ricevuto, da parte dell’Ispettorato generale di finanza (Igf) della Ragioneria generale dello Stato, una relazione contenente corpose contestazioni relative a irregolarità rilevate nel periodo 2010-2015, riguardo alla consistenza e alla gestione del Fondo di trattamento dei salari accessori”. Una relazione – prosegue Distaso – che evidenzia “violazioni dei diritti di mobilità nei concorsi e la mancanza di un regolamento per l’acquisizione di beni e servizi: il danno ipotizzato, per le casse municipali, ammonterebbe a circa 50 milioni di euro”.
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Per mera coincidenza, sempre a fine agosto, in Consiglio comunale si è discussa, e poi approvata (con soli diciotto voti favorevoli), una delibera che prende atto, a seguito di rilievi evidenziati dalla Corte dei Conti, dei correttivi apportati ai rendiconti di bilancio del Comune per gli anni 2012 e 2013. Distaso sottolinea, inoltre, che la periodica relazione interna al Comune di Bari sulla regolarità degli atti, in relazione al primo semestre del 2016, ha fatto emergere che il 47,3 per cento degli atti esaminati a campione risulta irregolare, in particolare a causa di difetto di motivazione.
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“Il sindaco di Bari, Antonio Decaro – rileva Distaso – si è difeso dicendo che l’attività dell’Igf violerebbe l’autonomia dell’Ente locale e che l’eventuale controllo di legittimità dovrebbe avvenire solo ex post, dalla Corte dei Conti. Questa considerazione è errata secondo due aspetti: invece di chiarire quanto fatto dal Comune spiegandone la sostanza e l’asserita regolarità, si cerca di contestare l’attività di un Organo dello Stato, preposto a questo tipo di attività ispettive. In secondo luogo, i Comuni, tramite la figura del Segretario generale, hanno il dovere di compiere al loro interno tutti i necessari atti di controllo preventivo di legittimità”.
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Ed infine conclude.
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“La vicenda induce anche a una riflessione seria sul piano politico: in quattro dei cinque anni presi in esame dall’Igf, il Comune di Bari era guidato da chi oggi ricopre la carica di presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. È necessario affermare – conclude Distaso – un chiaro orientamento: tutti gli amministratori locali devono indirizzare la propria attività al principio della buona gestione, del bene della collettività e del contrasto agli sprechi di denaro pubblico”.
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