Chiede uno screening neonatale allargato a 40 malattie metaboliche e le rispondono che doveva procurarsi lei il kit necessario per l’esame. È quanto accaduto ad una neo mamma paziente dell’ospedale Di Venere, che ha dovuto rinunciare al test.
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A denunciare la vicenda è il consigliere regionale del M5S, Marco Galante. L’episodio è avvenuto lunedì scorso nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dove il consigliere ha effettuato un sopralluogo per constatare l’effettivo avvio dello screening neonatale allargato alla fibrosi cistica. “In quella occasione – racconta Galante – mi si è avvicinata una neomamma comunicandomi una risposta negativa del personale alla sua richiesta di effettuare lo screening neonatale allargato a 40 malattie metaboliche. In particolare, le è stato risposto che sarebbero le famiglie a doversi procurare il materiale necessario al prelievo e all’esame stesso”.
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Invece i genitori pugliesi che ne fanno richiesta hanno il diritto di avvalersi dello screening neonatale allargato a 40 malattie e le strutture sanitarie hanno l’obbligo di fornirgli tutto il materiale necessario lasciando alle famiglie esclusivamente l’onere della spedizione dei campioni e del pagamento della retta necessaria.
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Il consigliere regionale ha fatto una diffida a tutte le ASL pugliesi perché sembra che non sia l’unico caso.
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