“Qualcuno alla porta” di Geoffrey Holiday Hall e’un libro misterioso.rnMisteriosa è la storia, misterioso il suo autore, Geoffrey Holiday Hall appunto, di cui non si sa quasi nulla.rnEgli fu scoperto dal grande Sciascia che convinse Elvira Sellerio a pubblicarne i due suoi soli romanzi a noi noti. Uno dei due, “Qualcuno alla porta”, appunto, è stato edito da Sellerio per la prima volta nel ’92, dopo esser uscito in America nel ’54 con Simon e Schuster, col nome “The Watcher at the door”.rn”Qualcuno alla porta” sembra fatto apposta per Hitchcock e mi risulta assai strano che il Maestro non l’abbia mai preso in considerazione. Ma Hitch tra un paté d’oca e una bollicina – sgraffignati di notte dal suo monumentale frigorifero- l’avrà letto?rnO forse è proprio lo scrittore ad aver pensato al Maestro mentre batteva i tasti della sua macchina da scrivere?
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La storia: siamo ala fine degli anni Quaranta, in pieno dopoguerra, a Vienna.rnLi’, una giovane coppia americana in vacanza viene invischiata in un complotto, in un intrigo (quasi internazionale, come Hitch insegna) piena di suspense.rnCi sono riferimenti a Parigi, Cleveland, New York , Cincinnati, Baden e Venezia, dove la coppia non arriverà mai (almeno nella storia).rnCi sono i grandi alberghi, gli aperitivi, le ballerine-spie nei locali notturni, il Pernod, le sigarette Dreiers e una Vienna buia e sconfitta dalla guerra, tra i cappotti larghi dei soldati russi e le truppe angloamericane. L’albergo dove alloggia la coppia, il Continental Europa, mi ha fatto pensare a qualche particolare di scena dipinta da Hopper, un altro Maestro che in quegli anni si specializzava sempre più nelle grandi solitudini americane.rnEd è proprio la copertina dell’edizione Sellerio ad accompagnarti sulle scene hopperiane, pensandola come te: viene raffigurato un particolare di “New York Office” di Hopper, con la classica segretaria col caschetto biondo che apre una lettera dietro la grande vetrata di un ufficio di Manhattan. Hopper e Hitchcock, due H immense al servizio del mio amore per i libri e per il cinema.rnE perché no, anche questo enigmatico Holiday Hall, e siamo a tre.rnHHH (H), parola magica. Che poi io a mia volta l’ho scoperto nella biblioteca “alessandrina” di mia madre e mi toccherà -come ogni santa volta- restituirlo. Ma il finale a sorpresa è’ …che me lo (ri)compro!rnFara’ compagnia agli altri piccoli Sellerio nella mia personale libreria.