“La sanità barese mi ha salvato la vita, grazie”. Un milanese, residente a Bollate, ha scritto una lettera indirizzandola al governatore pugliese, Michele Emiliano, per raccontare quanto gli è successo questa estate in Puglia, dove i medici gli hanno donato una seconda esistenza, impedendo un arresto cardiaco. Una storia di buona sanità che certifica la qualità e professionalità dei camici bianchi pugliesi.
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Ecco il testo integrale:
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“Egregio dottor Emiliano – scrive il turista – tengo a scriverle poche righe per metterla al corrente di ciò che mi è accaduto in Puglia. Sono residente a Bollate (Milano) e, trovandomi in vacanza presso dei parenti a Bisceglie, ho purtroppo avuto la necessità di dovermi rivolgere in urgenza al servizio sanitario pugliese a causa di un infarto del miocardio. Da Molfetta attraverso la Rete dell’Infarto della sua Regione con il servizio del 118 sono stato trasportato al Policlinico di Bari per ricevere le dovute cure. Ebbene, il Policlinico di Bari si è rivelato una perla di eccellenza sanitaria. Tutto il personale, dalla signora che quotidianamente si occupa della pulizia e dell’igiene fino al primario, professore Stefano Favale, passando per l’emodinamista, dottor Filippo Masi, il cardiologo, dottor Domenico Zanna, e gli infermieri hanno mostrato enormi qualità e competenze. Li ringrazio, tutti. Tutti bravi, due volte. Uno: perché, oltre ad essere dotati della necessaria professionalità, queste persone svolgono il loro lavoro con entusiasmo, dedizione e umanità, mettendo il paziente al corrente di ogni cosa e garantendogli le condizioni necessarie a sentirsi sempre ben accolto e accudito. Due: perché riescono a svolgere ogni loro compito e ad applicarvi le doti suddette, pur operando in una struttura datata ed in pochi spazi. La mia non vuole essere, naturalmente, una critica sterile: rilevo, piuttosto, lo stato reale delle strutture che sono, purtroppo, nient’affatto all’altezza della professionalità di chi vi opera (questo, ad eccezione del comparto operatorio, effettivamente all’avanguardia nella strumentazione e nella struttura). Trovandomi lontano dalla Lombardia – prosegue – luogo dove si concentrano le strutture che i più considerano le più avanzate per le cure cardiologiche, temevo – mi creda – di dovermi confrontare con una realtà difficile ed erroneamente ritenuta meno professionale di altre. I miei timori si sono rivelati del tutto infondati: la professionalità riscontrata in Puglia ed a Bari si è dimostrata ben più elevata di quella che io stesso avevo potuto sperimentare in strutture equivalenti, da me già frequentate a Milano. A questo aggiungo di nuovo (e non le sembri tutto ciò ridondante!) l’umanità e la passione verso questo mestiere, qualità dimostrate da tutti gli operatori. Loro mi hanno salvato la vita, ma nessuno di loro me ne ha fatto avvertire il peso. Paradossalmente la partenza prevista ad Amatrice, tappa turistica del viaggio di rientro, – e proprio presso l’hotel Roma – il giorno prima del terremoto è stata annullata da questo evento ed oggi posso raccontare ai miei cari di essere stato scelto per la salvezza grazie a un provvidenziale infarto. Tengo, infine, a ringraziare il direttore della Telecardiologia dottor Ottavio Di Cillo che mi ha dato l’opportunità di mettermi in contatto con lei per portarla a conoscenza di quanto accaduto”.